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06/05/2019 - ALTERARE GLI IMPORTI DEGLI F-24 COMPORTA IL REATO DI TRUFFA

Intervento molto importante quello messo in atto nei giorni scorsi da parte della Corte di Cassazione che, mediante la Sentenza n. 17438 dello scorso 9 aprile, ha provveduto a respingere il ricorso posto in essere da un professionista attivo in ambito fiscale. Il soggetto in questione, un consulente fiscale, aveva alterato per anni gli importi indicati nelle fotocopie degli F-24 inviti al proprio cliente, un imprenditore: in tal modo, il consulente, pur ricevendo decine di migliaia di euro per debiti tributari, ne versava solo una minima parte all'Erario. La Cassazione si è pronunciata in maniera molto dura, condannando il consulente fiscale per il reato di truffa aggravata, in linea con quanto disposto dagli articoli 61 e 11 del Codice Penale; il soggetto in questione è stato altresì condannato a risarcire il cliente. Dal canto suo, il consulente fiscale ha deciso di mettere in atto il ricorso evidenziando l'assenza di intenti di natura fraudolenta e ammettendo di aver agito in tal modo a causa di incompetenza professionale e imperizia. I giudici hanno però rigetto il ricorso, sostenendo che l'intento fraudolento e la mala fede dell'imputato emergono proprio dal fatto che egli tenesse per sé la differenza fra quanto ricevuto dal cliente e quanto versato all'Erario, alterando di fatto gli importi.