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18/06/2019 - AGEVOLAZIONI AI CALCIATORI PROFESSIONISTI, OK MA CON ALCUNI LIMITI
Il decreto legge n. 34 del 30 aprile 2019 è intervenuto su diverse materie: tra gli argomenti trattati ce ne sono alcuni molto interessanti e molto discussi riconducibili al mondo dello sport. Con particolare riferimento al calcio, l’articolo 5 del sopra citato decreto ha previsto un’agevolazione molto consistente per quei lavoratori che decidono di trasferire nel nostro Paese la propria residenza: lo sconto Irpef previsto è infatti pari al 70% e sarebbe addirittura possibile godere di un ulteriore aumento dello sgravio qualora il lavoratore fissasse la propria residenza nelle regioni del Mezzogiorno o se trasferisse anche la famiglia mantenendo però la residenza per un tempo minimo di cinque anni. È importante sottolineare come tale norma non preveda l’esistenza di particolari requisiti come specializzazioni o titoli di studio, per cui le possibilità in essa contenute sono estendibili anche ai professionisti del mondo del calcio. Tale riflessione però reca con sé alcuni problemi, come ad esempio il rischio di trasformare il nostro Paese in una sorta di paradiso fiscale per calciatori professionisti, per cui sono state evidenziate alcune importanti limitazioni ai benefici previsti dalla legge: nello specifico viene stabilito che, ferme le agevolazioni, i redditi da lavoro dipendente per i calciatori concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 50% del loro ammontare e ai calciatori non si applicano gli sconti ulteriori previsti, se stabiliscono la residenze nelle regioni meridionali. In aggiunta a questo, qualora scelgano in via opzionale di aderire al regime agevolato dovranno versare un contributo dello 0,5% della base imponibile.