30/06/2016 - LA CEDOLARE SECCA ANCHE NEL CASO DI CONTRATTO INFERIORE AI 30 GIORNI
La “cedolare secca” è una modalità di tassazione dei canoni d’affitto alternativa a quella ordinaria che può essere scelta dal locatore se sussistono determinate condizioni. L’opzione può essere esercitata: al momento della prima registrazione del contratto; nelle annualità successive, nel termine previsto per il versamento dell’imposta di registro, ovvero entro 30 giorni dalla scadenza di ciascuna annualità; al momento della proroga, anche tacita, del contratto di locazione. Anche in questo caso, l’opzione va esercitata nel termine previsto per il versamento dell’imposta di registro, cioè entro 30 giorni dalla proroga. È richiesta una comunicazione preventiva all’inquilino, con lettera raccomandata (non è ritenuta corretta la consegna a mano, nemmeno se sottoscritta) a pena di inefficacia dell’opzione stessa. Lo scopo della comunicazione è informare il conduttore che il locatore rinuncia all’aggiornamento del canone, anche se contrattualmente previsto, compreso quello derivante dalla variazione ISTAT. Per i contratti per i quali non c’è l’obbligo di registrazione in termine fisso, ovvero per le locazioni “brevi”, di durata complessiva nell’anno non superiore a 30 giorni, il locatore può applicare la cedolare secca direttamente nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale è stato va a dichiarare il reddito percepito, oppure esercitare l’opzione in sede di registrazione in caso d’uso o di registrazione volontaria del contratto.