04/07/2019 - E-FATTURA, ANALISI DOPO SEI MESI DALL’OBBLIGO DI UTILIZZO
“Nonostante gli inevitabili e immancabili momenti iniziali di difficoltà e il persistere di alcune problematiche di ordine pratico riconducibili perlopiù a una preparazione non adeguata – è il pensiero della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – possiamo dire che in linea di massima la grande novità rappresentata dall’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica è stata metabolizzata dal Paese e che è entrata pienamente a regime. In attesa che tale obbligo venga poi esteso ad altre categorie ad oggi esentate – aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio – è possibile ad oggi, ossia all’inizio della seconda metà del 2019, tirare le somme per un primo bilancio che, seppur parziale, può raccontarci già molte cose in materia, rivelando anche la portata dell’impatto che tale importantissima novità ha originato nel nostro Paese e nel suo già complesso sistema fiscale”.
Come sempre, la descrizione di un fenomeno che entra in maniera rilevante in una realtà di così vasta diffusione e di così grande importanza come il rapporto tra Fisco e cittadini, può poggiarsi su cifre e dati che servono a darne una prima immagine concreta. La rivoluzione incarnata dalla Fattura elettronica obbligatoria ha completato un simbolico giro di boa, tagliando il traguardo dei sei mesi e facendo registrare, a inizio luglio, più di un miliardo di file trasmessi da parte di 3,3 milioni di operatori dislocati su tutto il territorio nazionale (secondo quanto risulta dai dal sistema di interscambio dell’Agenzia). Il valore delle transazioni gestite elettronicamente sfiora la cifra di 1.700 miliardi di euro tra imponibile e imposta: sul gradino più alto del podio, con più di 257 milioni di fatture elettroniche trasmesse alla data del 2 luglio 2019, troviamo la città di Milano, seguita, con 196 milioni di file inoltrati, da Roma.
Interessante poi notare come i diversi settori e le diverse attività siano state e continuino ad essere coinvolte nell’utilizzo di tale rivoluzionario sistema. In cima a questo particolare tipo di graduatoria troviamo il commercio all'ingrosso e al dettaglio-riparazione di autoveicoli e motocicli, con 714.580 di operatori che hanno inviato 265.596.119 file; a seguire, il settore della fornitura di energia elettrica e gas, con 183.294.866 invii, quello dei servizi di informazione e comunicazione, con 161.857.886 invii, e le attività manifatturiere, che fanno registrare circa 99milioni di e-fatture trasmesse. Con riguardo invece alla platea degli operatori coinvolti, tra i più attivi, dopo concessionarie e autofficine, troviamo liberi professionisti (484.207) e costruttori (386.739).
“Dopo le considerazioni e le analisi compiute a distanza di sei mesi su questa novità di grande impatto per la realtà fiscale ed economica italiana – è il commento rilasciato dall’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio – occorre sicuramente monitorare la situazione globale del rapporto tra contribuenti e Fisco, indicatore di estrema importanza per captare la realtà della situazione attuale. Un’analisi lucida, accurata e approfondita potrà sicuramente fornire preziose indicazioni per capire in che modo intervenire per apportare i necessari miglioramenti al sistema fiscale del Paese – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e aiutare anche la nostra economia a ripartire, fornendo un aiuto formidabile proprio attraverso un restyling di natura fiscale”.