12/07/2019 - SISTEMA FISCALE ITALIANO SEMPRE PIŁ NEL MIRINO
“Da numerosissimi studi e ricerche che hanno avuto luogo negli ultimi anni emerge sempre una realtà abbastanza preoccupante per quel che riguarda la natura del sistema fiscale italiano e il rapporto fra esso e i contribuenti del nostro Paese – è la riflessione della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – improntato purtroppo ormai da molto tempo a ostilità e scarsa fiducia. La disaffezione degli italiani per il Fisco può sicuramente essere comprensibile nella misura in cui lo si percepisca come il motivo per cui gli italiani si trovano a dover cedere una parte importante dei propri guadagni; si tratta ovviamente di una visione di una semplicità e di una superficialità estreme – continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e che andrebbe rivista per far comprendere ai cittadini la realtà delle cose e l’importanza per la collettività di rispettare la legge anche mediante il pagamento di tasse e imposte, per finanziare i numerosi servizi che lo Stato mette a disposizione di tutti. Ma proprio la qualità non sempre eccelsa dei servizi e il grande sforzo economico chiesto a privati e aziende sono fattori che vanno poi a incidere in maniera negativa e importante sull’idea che i contribuenti hanno del Fisco”.
Di recente nuovi studi hanno confermato che il sistema fiscale attuale presenta importanti incongruenze e problematiche per nulla trascurabili. Anche solo citando i principi costituzionali ad esso legati, permangono numerose perplessità: ad esempio, l’articolo 53 della Costituzione mette in luce il criterio di progressività dell’IRPEF, Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche, la principale imposta del nostro sistema. Ebbene, tale progressività pesa in maniera pressoché esclusiva sui redditi da lavoro, che rappresentano circa il 95% del reddito IRPEF dichiarato; il prelievo si concentra soprattutto sui redditi compresi nella fascia tra 20.000 e 50.000 euro. In pratica, i redditi medi che interessano dipendenti, autonomi e pensionati. Anche in materia di benefici fiscali esistono situazioni che non rispecchiano il fondamentale principio di equità, poiché essi coprono ogni settore di spesa favorendo inevitabilmente, di conseguenza, i contribuenti che hanno la possibilità di farli valere per abbattere l’imposta dovuta.
Uno dei tasti dolenti per il nostro sistema economico e che riguarda in pieno l’universo fiscale è senza ombra di dubbio, storicamente, quello rappresentano dai fenomeni di evasione: tale problematica in termini di IRPEF si attesta intorno alla cifra enorme di 35 miliardi di euro e riguarda vastissime fasce della popolazione e praticamente l’intero territorio nazionale. Purtroppo per molto tempo il fenomeno non è stato adeguatamente messo in rilievo e ancora oggi, in un momento di grande difficoltà economica generale, la battaglia senza quartiere agli evasori non ha lo stesso appeal di altri argomenti in ambito politico ed elettorale. In definitiva poi, l’immagine che il Fisco mostra di sé non sembra essere ad oggi particolarmente apprezzata, sia per il forte carico di tasse e imposte che gravano su privati e aziende, sia per l’incapacità dello stesso di modellarsi puntando alla parola chiave “equità”, sia anche per la sua grande complessità, che lo mostra arcigno, di difficile comprensione e parecchio ingarbugliato, facendo venir meno anche quell’idea di trasparenza che dovrebbe stare alla base di un rapporto fiduciario con i contribuenti.
“Lo ripetiamo ormai senza sosta e continueremo a farlo in tutte le sedi, sia attraverso i mezzi di comunicazione, sia nelle opportune sedi operative e di confronto istituzionale – afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – e consideriamo questa come una vera e propria missione a beneficio di tutti i contribuenti: il sistema fiscale italiano va rivisitato, corretto e riformato. Troppe cose non sono adatte alla realtà sociale ed economica attuale del Paese e, se siamo sempre pronti a sostenere senza se e senza ma qualsiasi battaglia condotta a favore della legalità, siamo altrettanto convinti che per tutelare i contribuenti onesti – conclude l’Amministratore Unico del Caf Italia – sia necessario gettare da subito le basi per una società diversa partendo proprio da una riforma che ponga alle basi del sistema fiscale i concetti di trasparenza, equità e sostenibilità”.