Rispettare determinate scadenze previste dalla legge è assolutamente fondamentale per poter poi effettivamente usufruire di un determinato beneficio, con particolare riferimento a quelli di natura fiscale: purtroppo venendo meno tale criterio, anche se in concreto si avrebbe diritto ad alcune agevolazioni anche molto importanti, il mancato rispetto dei limiti temporali imposti risulta decisivo in negativo, condannando il contribuente alle perdita del beneficio previsto. Di recente una vicenda specifica ha messo in evidenza tale aspetto di grande rigore legato al sistema fiscale. La proprietaria di un immobile ristrutturato aveva chiesto la deduzione delle spese effettuate in merito senza però trasmettere la dichiarazione: il beneficio le era però stato negato dall’ufficio e a nulla è valso il ricorso della contribuente in Commissione territoriale provinciale prima e in Commissione tributaria regionale successivamente in appello. Purtroppo per la richiedente è arrivato anche il “no” in sede di legittimità. A sancire in maniera definitiva l’impossibilità di accogliere il ricorso è la sentenza n. 18611 dello scorso 11 giugno a firma della Corte di Cassazione: in particolare, i Supremi giudici hanno evidenziato un principio importante in materia tributaria, chiarendo che qualora le legge preveda un adempimento necessario per poter accedere a un beneficio e onera la parte di provvedervi, senza indicare il termine entro cui occorre ottemperare, qualora il termine debba ritenersi perentorio, in conseguenza di una lettura sistematica dell'istituto, compete al giudice accertare quando il termine scada, tenendo anche conto della normativa secondaria dettata in materia.