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18/09/2019 - TASSA RIFIUTI: DISSERVIZI SEMPRE IMPUTABILI AL COMUNE E IMPOSTA SEMPRE DA RIDURRE
Tra i problemi più allarmanti e più diffusi degli ultimi anni un posto particolare è sicuramente occupato dalle difficoltà, a volte enormi, legate alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti in diverse città italiane. Si tratta di un argomento molto importante e delicato che, oltre ai vari aspetti legati alla salute e all’ambiente, nonché al decoro delle città, reca con sé importanti ripercussioni anche per quel che riguarda il rapporto fra cittadini e Fisco. Un recente intervento della Corte di Cassazione, l’ordinanza 22767 del 12 settembre 2019, ha fatto luce su un particolare aspetto legato per l’appunto a tale problematica: secondo i giudici, infatti, per i disservizi nelle attività di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, è da considerarsi come responsabile sempre l’Amministrazione comunale, e questo al di là di quali possano essere le cause che hanno determinato tali disservizi. Questa considerazione ha degli effetti notevoli che riguardano pure la posizione dei contribuenti, in quanto essi hanno diritto alla riduzione della tassa rifiuti qualora provassero che il servizio istituito e attivato nella zona di residenza o di dimora dell'immobile non è stato svolto o è stato svolto irregolarmente. Il regolamento che subordina o limita il diritto alla riduzione alla prevedibilità delle cause del disservizio imputabile al Comune deve dunque essere annullato. Ciò che conta è il fatto«obiettivo che il servizio di raccolta, istituito ed attivato, non sia svolto nella zona di residenza o di dimora nell'immobile a disposizione o di esercizio dell'attività dell'utente». Oppure che venga «svolto in grave violazione delle prescrizioni del regolamento del servizio di nettezza urbana».