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04/10/2019 - EFFETTI PENALI, SÌ ALL’UTILIZZO DELLO SPESOMETRO
Il 30 settembre 2019 è arrivata una sentenza della Corte di Cassazione che avrà sicuramente un impatto notevole sull’importanza che uno strumento particolare come lo spesometro ha ormai assunto anche a livello penale: lo scorso lunedì, infatti, per mezzo della sentenza n. 39960, i giudici della Cassazione hanno provveduto a respingere il ricorso presentato da un contribuente colpevole di non aver assolto al dovere di presentare la dichiarazione Iva. L’omessa dichiarazione dell’imprenditore risulta infatti punibile se rilevata sulla base della soglia individuata con lo spesometro dall’Agenzia delle Entrate. Relativamente ai reati tributari, gli Ermellini evidenziano come la prova della condotta dolosa specifica in tema di evasione, nel delitto di omessa dichiarazione ai sensi dell’articolo 5 del Decreto Legislativo 74/2000, può desumersi dall’entità del superamento della soglia di punibilità in vigore; e questo insieme alla consapevolezza piena, da parte del soggetto obbligato, dell’ammontare esatto della somma effettivamente dovuta. I giudici sottolineano poi la gravità dell’atto di non presentare la dichiarazione. In definitiva, quindi, nell’ambito del giudizio penale i giudici rivendicano come siano utilizzabili a pieno titolo i parametri dell’amministrazione, per cui lo speso metro e gli strumenti di cui dispone l’Agenzia delle Entrate rappresentano un supporto valido anche per i giudici.