03/10/2019 - DECRETO FISCALE: VERSO UN ERARIO SEMPRE PIŁ DIGITALE
“Il momento attuale è caratterizzato da un grande fermento e da moltissime iniziative e idee, che andranno ovviamente vagliate con la massima attenzione e con grande lucidità – è il pensiero dell’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio – perché è abbastanza netta la sensazione che il nostro Paese non possa perdere ulteriormente tempo se vuole davvero tornare su una strada meno tortuosa e che oggi, per molti aspetti, è anche pericolosa. La crisi occupazionale ed economica è ancora, purtroppo, più presente che mai e si aggrava al contempo il senso di sfiducia dei cittadini verso lo Stato e le Istituzioni; inoltre, la questione dei conti pubblici continua a essere preoccupante. Occorre davvero – continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio – invertire la rotta con coraggio e in fretta, specialmente puntando con decisione a una nuova stagione fatta di riforme importanti e davvero significative, capaci di dare una svolta e di segnare un punto di partenza che, francamente, crediamo non debba più essere rimandato”.
Le giornate di lavoro febbrile proseguono e sono destinate a continuare sicuramente per un periodo medio-lungo in seno al Governo. Il dibattito verte ultimamente sulla necessità di incentivare il più possibile il ricorso ai pagamenti elettronici: obiettivo primario è ovviamente la lotta senza quartiere ai fenomeni di evasione fiscale, autentica piaga per i conti pubblici, considerando le enormi quantità di denaro che essa sottrae alle Casse dello Stato ogni anno. Le nuove norme interesseranno quindi inevitabilmente anche la tracciabilità in generale e potrebbero prevedere anche provvedimenti ad hoc, come ad esempio un’Iva più elevata per i contribuenti che scelgono di pagare in contanti invece che con strumenti tracciabili. In particolare, l’idea è quella di aumentare l’Iva di un punto percentuale per coloro che opteranno per il pagamento in contanti, abbassando al contempo di due punti percentuali l’Iva per chi invece si affiderà a uno strumento tracciabile; va tuttavia aggiunto che tale ipotesi non verrebbe applicata a tutti indistintamente, ma riguarderebbe solo alcuni settori specifici il cui grado di rischio viene considerato più alto, come ad esempio alberghi, ristorazione o lavori di manutenzione.
Le novità comunque non si arresterebbero qui, ma investirebbero diverse questioni e numerose problematiche di vario genere, sempre con l’obiettivo di recuperare risorse da investire in iniziative capaci di rilanciare il lavoro, iniziando per l’appunto dalla lotta a quei comportamenti che da tanti anni rappresentano un danno erariale di notevoli dimensioni, come appunto evasione ed elusione fiscale. Altro punto in discussione, ad esempio, è l’estensione di obbligo della fattura elettronica anche alle partite Iva con regime forfetario, il cui tetto massimo di incasso è stato fissato a 65mila euro annui e che hanno scelto come aliquota quella del 15%. LA Flat Tax sembra invece destinata, per ora, all’accantonamento, per cui non dovrebbe entrare in vigore il provvedimento in base al quale sarebbe prevista un’aliquota fiscale piatta del 20% per tutti coloro che fatturano fra i 65mila e i 100mila euro. Si prendono inoltre in considerazione anche il possibile accorpamento IMU-TASI e il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori.
“In questi momenti di grande cambiamento è sempre essenziale avere pianificato una strategia ad ampio raggio che tenga in considerazione tutte le possibili variabili – sostiene la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – perché la fase storica attuale realmente è molto delicata e purtroppo tanto tempo è passato senza che venisse utilizzato, a nostro avviso, in maniera proficua. Adesso però speriamo vivamente che si intervenga, come detto, con lucidità e coraggio per il bene del Paese – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e che per esempio si metta mano all’universo fiscale, magari per mezzo di una riforma articolata e ben ragionata, in grado di gettare le basi per una nuova stagione che possa dare anche ai contribuenti la sensazione che il Fisco non sia una macchina insensibile e nemica, ma che rappresenti qualcosa di necessario per tutti e che si basi su trasparenza, equità e sostenibilità”.