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21/10/2019 - EVASIONE: AL SEQUESTRO DEI BENI NON SFUGGE LA POSTEPAY

La lotta contro la piaga dell'evasione fiscale continua e si inasprisce sempre di più, come dimostrano alcune vicende che avvengono nel nostro Paese ogni giorno e che spesso hanno come continuazione inevitabile il ricorso ai giudici. Ad esempio, mediante la sentenza n. 42946/19, la Corte di Cassazione ha recentemente chiarito un punto di notevole importanza: al cospetto di una situazione di messa in liquidazione di una società scatta il sequestro sui beni personali dell'imprendotore e tra i suddetti beni personali va inclusa pure la Postepay. I giudici si sono infatti mostrati irremovibili nel sottolineare come tale provvedimento ai danni dell'imprenditore sia da considerarsi del tutto corretto e in linea con le norme vigenti, anche perché, affermano i giudici, "Quando si procede per reati tributari commessi dal legale rappresentante di una persona giuridica, è legittimo il sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente dei beni dell'imputato sul presupposto dell'impossibilità di reperire il profitto del reato".