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29/10/2019 - AUTO USATE ACQUISTATE NEI PAESI UE E IVA, NOVITĄ IN ARRIVO

Circa 208 milioni di euro ogni anno: questa grosso modo la cifra stimata da un’apposita relazione tecnica, per quel che concerne un tipo di frode che, negli ultimi anni, si è intensificata in maniera preoccupante. Si tratta del fenomeno fraudolento legato all’esenzione Iva sui veicoli di provenienza da altri Paesi appartenenti all’area UE, fenomeno a cui si sta provando a mettere un argine anche mediante l’applicazione di nuove norme. In particolare, nella bozza di decreto legge collegato alla manovra economica 2020, è presente una novità importante e, si spera, efficace in tal senso: anche per quel che riguarda l’acquisto di automobili usate effettuati da privati e, per l’appunto, non soggette al pagamento in Italia dell’Iva, sarà possibile l’immatricolazione solo successivamente al via libera dato dall’Agenzia delle Entrate. Per fornire informazioni più dettagliate in merito, va considerato che un veicolo si considera usato alla duplice condizione che sia stato immatricolato da almeno sei mesi e che abbia percorso più di 6000 chilometri (articolo 38, comma 4, del dl. 331/93). L'immatricolazione di veicoli di provenienza estera è subordinata al previo versamento dell'Iva, se dovuta, con apposito modello F24 dati identificativi, nel quale deve essere indicato il numero di telaio. La normativa già prevede che le imprese, quando acquistano veicoli per i quali non sussiste l'obbligo di versamento (beni strumentali, regime del margine), devono esibire all'agenzia delle entrate i documenti giustificativi.