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04/12/2019 - INQUINAMENTO INCIDE SULL’IMU

La sentenza n. 3723, datata 21 novembre 2019, emessa dalla Commissione tributaria provinciale di Salerno, rappresenta un interessantissimo momento di chiarimenti per quel che concerne una questione di grande rilevanza, erchè intimamente legata alle norme fiscali riconducibili all’argomento IMU. La sentenza sopra citata, nello specifico, dice che se un'area edificabile si trova in un quartiere con un documentato alto tasso di inquinamento a causa della contiguità con l'imbocco autostradale e con un complesso industriale siderurgico è giustificabile un deprezzamento di quell'area, ai fini Imu, valutabile anche nella misura del 50% rispetto al valore espresso dall'ente comunale nel proprio piano regolatore non aggiornato; in tal modo, la Ctp salernitana ha provveduto ad accogliere le lamentele di una società operante nel settore edilizio proprietaria di un terreno edificabile. La società in questione ha infatti impugnato l’avviso di accertamento Imu emesso dal comune di Salerno, riteneva sproporzionato il valore che l'ente comunale attribuiva, ai fini Imu al terreno di sua proprietà pari a 189,95 euro al mq. Il terreno si trova in un'area extraurbana del comune in cui i prezzi di mercato si sono di gran lunga ridotti rispetto al 2007, anno in cui il comune ha adottato i parametri di valutazione dei terreni edificabili ai fini dei tributi locali. Se i valori immobiliari reali di mercato si sono ridotti con percentuali che in molti casi arrivano al 50%, i parametri valutativi adottati dall'ente comunale non sono stati rideterminati in maniera adeguata, con la conseguenza inevitabile che a subire maggiormente tale congiuntura sfavorevole sono stati soprattutto gli immobili ubicati nelle periferie urbane e nelle zone extraurbane, come nel caso di specie.