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17/12/2019 - CASSAZIONE: SI PRESUME IL NERO CON DELEGA SUL CONTO DELLA MOGLIE
La lotta ai fenomeni di evasione ed elusione fiscale e, più in generale, a qualsiasi comportamento che violi le regole esistenti viene combattuto con grande rigore, specialmente negli ultimi anni. Fortunatamente gli strumenti a disposizione per scovare casi di illegalità legati a queste fattispecie in particolare sono sempre più efficaci: inevitabilmente, ciò porta anche a una maggiore severità anche nella fase di valutazione di ogni singola vicenda. Ad esempio, una recente sentenza della Corte di Cassazione evidenzia come i presunti ricavi in nero del professionista che agisce con delega sul conto della moglie, conto in cui risultano operazioni ingiustificate e sospette, possono essere accertati dall’Agenzia delle Entrate. La sentenza a cui facciamo riferimento è la n. 32427 datata 11 dicembre 2019, con cui la Corte ha provveduto ad accogliere il ricorso presentato dall’Amministrazione finanziaria, ricordando che, per quel che concerne l’accertamento delle imposte sui redditi, al fine di superare la presunzione posta a carico del contribuente dal dpr. 29/9/1973, n. 600, art. 32, non può bastare una prova generica riguardo a ipotetiche distinte causali dell'affluire di somme sul proprio conto corrente: occorre infatti che il contribuente fornisca la prova analitica della riferibilità di ogni singola movimentazione alle operazioni già evidenziate nelle dichiarazioni o quantomeno dell'estraneità delle stesse alla sua attività. Tale principio, inoltre, si applica in presenza di alcuni elementi sintomatici, come il rapporto di stretta contiguità familiare tra il contribuente e i congiunti intestatari dei conti bancari sottoposti a verifica, anche alle movimentazioni effettuate su questi ultimi, poiché in tal caso, infatti, è particolarmente elevata la probabilità che le movimentazioni sui conti bancari dei familiari debbano, in difetto di specifiche e analitiche dimostrazioni di segno contrario, ascriversi allo stesso contribuente sottoposto a verifica.