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21/01/2020 - VERBALE DELLA GDF SUFFICIENTE PER ACCERTAMENTO
La lotta contro il mancato rispetto delle leggi in materia fiscale si fa sempre più decisa e diffusa, ma a volte i contribuenti avanzano dubbi sulle modalità attraverso cui tale lotta prende forma, poiché i loro diritti a volte sembrano venir trascurati proprio da tali modalità. Un esempio concreto in tal senso si ha in seguito alla decisione della Corte di Cassazione in merito a un episodio particolare: a un piccolo imprenditore erano stati contestati dei ricavi in nero dopo alcuni accertamenti bancari, e i giudici hanno evidenziato come in tal senso sia sufficiente il verbale della Guardia di finanza. In altre parole, l’accertamento fiscale è considerato del tutto legittimo anche nel caso in cui l’ufficio dovesse limitarsi a fare copia e incolla dal verbale della Finanza, anche senza provvedere ad aggiungere altro o a fare un esplicito riferimento alla norma violata. Nell’ordinanza 435 dello scorso 14 gennaio, infatti, la Cassazione afferma che non può essere considerata nulla la motivazione degli avvisi di accertamento «dalla cui sinossi emerge come l'Ufficio dell'Agenzia delle entrate abbia ripreso alla lettera i rilievi della Guardia di finanza, riportati nel pvc senza effettuare altra, tanto meno autonoma verifica documentale e contabile nei diretti confronti del contribuente offrendo, in definitiva, la motivazione dell'addebito tributario».