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24/01/2020 - LEGITTIMO IL SEQUESTRO DEI BENI DEL MANAGER NEL CASO DI MALVERSAZIONE
“La confisca per equivalente del profitto di cui all'art. 19 del dlgs n. 231/01 ha natura di sanzione principale e autonoma, senza che ricorra rapporto di sussidiarietà o di concorso apparente tra la detta disposizione e le norme del codice penale che prevedono la stessa misura ablativa a carico delle persone fisiche responsabili del reato, fermo restando logicamente che l'espropriazione non potrà, in ogni caso, eccedere nel quantum l'entità complessiva del profitto”. In questi termini si è espressa la corte di Cassazione in merito a una vicenda particolare che ha come protagonista l’amministratore id un’azienda. Nello specifico, con la sentenza n. 1676 del 16 gennaio 2020, gli Ermellini hanno provveduto a respingere il ricorso del manager di una grande azienda su cui gravava il carico di un’accusa di malversazione ai danni dello Stato, in conseguenza di una colpa importante, ossia il non aver destinato i finanziamenti ricevuti al progetto per cui erano stati effettivamente concessi. Di conseguenza, quindi, è del tutto legittimo il sequestro dei beni dell’amministratore dell’impresa sanzionata ai sensi della 231, qualora il patrimonio societario risultasse insufficiente.