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27/01/2020 - AMMINISTRATORE CONDOMINIALE A RISCHIO DI APPROPRIAZIONE INDEBITA
Non sempre tutti i condomini sono a conoscenza delle numerose peculiarità del sistema di cui la propria abitazione fa parte: alle volte, il condominio, con il suo insieme di diritti e doveri per chi vi abita, può apparire come una sorta di microcosmo con le proprie regole e le proprie norme. Fra gli argomenti più interessanti e non sempre chiari a tutti in ogni dettaglio, rientra sicuramente il rapporto fra l’amministratore condominiale e il denaro che circola nel microcosmo sopra citato: a fare il punto della situazione arrivano spesso i giudici, così come accaduto di recente. La Corte di Cassazione infatti, mediante la sentenza 27822 del 24 giugno 2019, ha chiarito come sia prevista la condanna a carico dell’amministratore di condominio che non ha provveduto ad accantonare le somme dovute per tasse e contributi di competenza, tanto da far sì che partano le cartelle esattoriali notificate ai singoli proprietari esclusivi. I giudici evidenziano come tale comportamento dell’amministratore sia configurabile come appropriazione indebita: viene ricordato come il denaro sia un bene fungibile e il trasferimento di denaro può infatti avvenire senza che se ne trasferisca contemporaneamente la proprietà, per cui il possesso di denaro non implica che al possessore si conferisca anche il potere di compiere atti di disposizione che non siano autorizzati.