Vai alla Home Page
Iscritto all'Albo CAF del Ministero delle Finanze n.00066




click 379 Originale Aumenta Aumenta PDF Stampa Indietro

06/02/2020 - PER UN ITALIANO SU DUE L’EVASIONE FISCALE NEL NOSTRO PAESE È GIUSTIFICABILE

“Quanto emerge da una recente indagine statistica avente come tema un argomento spinoso come l’evasione fiscale – sono le parole della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – è a nostro avviso davvero preoccupante, tanto da dover dar vita a una riflessione seria e profonda su un argomento specifico, ossia il rapporto esistente fra i cittadini e l’evasione fiscale, soprattutto a livello concettuale: in altre parole – aggiunge l’Amministratore Unico del Caf Italia – il fatto che per molti italiani i fenomeni di sottrazione irregolare di risorse all’Erario rappresentino qualcosa di comprensibile se non di addirittura giustificabile, dovrebbe lasciare esterrefatti e senza parole. In realtà dobbiamo soltanto constatare con amarezza che tale concezione non rappresenta un’autentica sorpresa, anzi: è purtroppo opinione comune e diffusa che in certi casi l’evasione fiscale sia quasi la normalità. E purtroppo, dietro un comportamento stigmatizzabile e sbagliato a livello culturale, esiste un altro aspetto che andrebbe affrontato in maniera seria: occorre per forza di cose dare un nuovo volto al Fisco”.

Tasse troppo numerose, complicate ed esose, spesso insostenibili, a fronte poi di servizi assolutamente insufficienti e inadeguati, specialmente in rapporto al contributo chiesto (anzi imposto) a privati e aziende, a lavoratori e pensionati, a piccole e medie imprese e alle famiglie. Questa la quotidianità con cui i cittadini si trovano a dover fare i conti, e questa la situazione che viene sicuramente quantomeno percepita da milioni di persone. Da un recente studio, ossia il Rapporto Italia 2020” di Eurispes, emerge come per circa la metà degli intervistati, ossia di un campione rappresentativo degli italiani, l’evasione fiscale è tutto sommato giustificabile: in particolare, si legge nel rapporto, “Per il 25,1% non è grave solo se compiuta da chi fa fatica a sostenere la pressione fiscale; per il 19,6% è grave per chi possiede grandi patrimoni; per il 9% non è grave perché in Italia la pressione fiscale è eccessiva”. Va poi aggiunto che per il 40,9% degli italiani la sanzione più adeguata per i grandi evasori è il sequestro dei beni, mentre multe e sanzioni economiche e amministrative sono la soluzione corretta per tre su dieci, precisamente per il 29,6%, mentre Il 17,3%, invece, crede che il carcere sia la punizione più adatta.

Gli spunti che emergono dall’indagine sono numerosi e complessi, e riguardano tra l’altro tanti diversi argomenti: tuttavia, in questa sede, è assolutamente prioritario soffermarsi ulteriormente su quanto descritto dai numeri in merito a quanto sopra detto. Dai dati raccolti emerge purtroppo una frattura importante fra Stato e cittadini, fra Fisco e contribuenti, fra Istituzioni e persone: cosa ancor più allarmante è che tale frattura, lungi dal ricomporsi, sta diventando via via più netta, aggravando una situazione già parecchio difficile. Il malcontento diffuso, ormai generalizzato, investe in maniera pericolosa tutto il sistema economico, politico e sociale del Paese, arrecando danni importanti a ogni livello; e se è vero che con tali premesse il qualunquismo e il pessimismo trovano terreno fertile, generando e purtroppo assegnando valore di legittimità, nelle opinioni di molte persone, ad atteggiamenti volti all’illegalità e al non rispetto delle regole, è altrettanto vero che qualcosa di importante deve essere fatto a livello politico.

“Prima di ogni altra considerazione – dice l’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - va ricordato sempre un fatto indiscutibile: non può di certo essere l’illegalità la strada da seguire, mai, in nessun caso. Inoltre, fenomeni come l’evasione e l’elusione fiscale rappresentano un danno enorme per tutta la collettività, sono una piaga autentica che ha danneggiato per decenni la nostra economia e che ancora oggi, purtroppo, incide in maniera pesante sulle già difficili condizioni di crescita del Paese. Tenendo sempre a mente queste cose, va anche detto che da anni poniamo l’accento sulla necessità, sempre più indifferibile, di mettere in atto una coraggiosa e concreta riforma del Fisco – continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio – perché la pressione fiscale continua a essere pesante, perché le norme relative al Fisco sono spesso insidiose, difficili e poco comprensibili, e perché il concetto di equità probabilmente non una delle caratteristiche principali del sistema fiscale attuale”.