27/02/2020 - NIENTE FRODE TRIBUTARIA AL COSPETTO DI CESSIONE DEL PATRIMONIO AI FAMIGLIARI
Particolarmente controversa e destinata a far discutere è una vicenda avvenuta di recente, i cui sviluppi hanno sicuramente sorpreso numerosi addetti ai lavori e non solo. La materia in questione è quella della frode tributaria, argomento molto delicato che spesso ritorna nelle aule dei tribunali per quel che concerne l’universo fiscale. Attraverso la sentenza n. 6926 del 21 febbraio 2020, nello specifico, la Corte di Cassazione ha provveduto ad annullare con rinvio la condanna emessa a carico di un uomo, un imprenditore che aveva ceduto alla moglie le quote della propria società conseguentemente alla ricezione della cartella di pagamento: in sostanza dunque, secondo i giudici della Cassazione, non può essere emessa una condanna per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte nei confronti dell’imprenditore che trasferisce a moglie e figli il proprio patrimonio dietro corrispettivo in denaro, qualora tale cessione avvenga a seguito (e in conseguenza) di accertamento fiscale. La Cassazione evidenzia infatti come, affinché si configuri il reato, non basta la semplice idoneità dell'atto a ostacolare l'azione di recupero del bene da parte dell'Erario, essendo invece necessario il compimento di atti che, nell'essere diretti a questo fine, si caratterizzino per la loro natura simulatoria o fraudolenta.