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10/03/2020 - LO SCUDO FISCALE NON METTE AL RIPARO DAL REATO DI RICICLAGGIO
La lotta contro i fenomeni di evasione ed elusione fiscale, così come quella al riciclaggio di denaro, continua senza sosta, intensificandosi sempre più grazie alla collaborazione fra gli enti coinvolti in questa difficile battaglia. In materia arriva una recente sentenza firmata dalla Corte di cassazione: i giudici, in sostanza, affermano che si tratta di riciclaggio anche nel caso in cui il denaro sporco che arriva dall’evasione torna nel nostro Paese attraverso lo strumento dello scudo fiscale. A chiarire la questione è la sentenza n. 7257 datata 24 febbraio 2020, con la quale la Cassazione ha provveduto a confermare il sequestro ai danni dei beni di un imprenditore coinvolto in una vasta operazione di evasione fiscale. I giudici chiariscono inoltre che non è indispensabile che l'agente individui e preveda fin dall'inizio del proprio progetto delittuoso i singoli atti che andrà a compiere per perseguire la finalità di occultamento, ben potendo accadere che i singoli atti siano individuati nel corso della sua attuazione, in base alle eventuali sopravvenienze ovvero in base allo sviluppo concreto degli eventi che rendono preferibile un atto piuttosto che un altro ovvero mettono a disposizione atti precedentemente non previsti dall'ordinamento giuridico, che possono rendere più efficace l'azione nella prospettiva di rendere definitiva e di consolidare l'acquisizione del provento del delitto.