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20/03/2020 - DECRETO "CURA ITALIA"

“L’emergenza sanitaria in atto ha purtroppo cambiato in maniera radicale e pesante le nostre vite, la nostra quotidianità, la nostra realtà sotto ogni punto di vista – sono le parole della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – e tale nuova dimensione finisce per incidere, inevitabilmente, anche sulle questioni economiche e lavorative, tanto da rivoluzionare tutti i rapporti in essere. I cambiamenti sono avvenuti in maniera repentina, troppo improvvisa, per consentire di mettere in atto contromisure e soluzioni efficaci in relazione all’enorme portata dei mutamenti in atto e dei relativi provvedimenti a livello di diffusione su tutto il territorio nazionale, per cui – aggiunge l’Amministratore Unico del Caf Italia – occorre avere un po’ di pazienza per far sì che le istituzioni mettano in atto soluzioni consone in tempi rapidi, nella speranza che questo carattere di straordinarietà degli eventi possa al più presto venir meno e si possa tornare a una situazione di normalità”.

Come è ormai noto, i danni portati dal COVID-19 sono purtroppo tanti e relativi a tutti i settori della nostra vita. Purtroppo ai problemi immediatamente individuabili, legati alle tragiche conseguenze a livello sanitario, ne seguono inevitabilmente altri, molto pesanti, connessi all’economia dei Paesi interessati alla pandemia e, di riflesso, alla quotidianità di milioni di persone in tutto il mondo. L’universo occupazionale è purtroppo fortemente provato dall’accaduto e dalle misure drastiche imposte dai governi, col risultato che tanti settori vivono un momento di profonda crisi e moltissime aziende si trovano costrette a ridurre il personale se non addirittura a chiudere. La politica sta provando a reagire in tempi rapidi, ma è molto complicato trovare soluzioni valide e sostenibili nel breve periodo: riguardo al medio e lungo termine, l’attuale situazione di incertezza rende difficile poter adottare provvedimenti efficaci. Il nostro Governo ha provato a mettere in piedi intanto una strategia che possa aiutare contribuenti, aziende, lavoratori, partite iva, dipendenti e quanti più soggetti possibili: sicuramente arriveranno aggiustamenti, nuove iniziative e altre indicazioni, in attesa che comunque possa attenuarsi l’allarme tuttora in corso.

Avremo modo di affrontare in maniera approfondita i vari punti del Decreto di cui tanto si parla e in relazione al quale attendiamo ulteriori chiarimenti normativi: ad oggi possiamo dire che il provvedimento in questione, chiamato “Cura Italia”, è un maxi decreto legge che ha trovato spazio in Gazzetta Ufficiale (n. 70) lo scorso 17 marzo, come Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020. Attraverso tale soluzione, sono stati stanziati 25 miliardi di euro per far fronte all’emergenza in corso. Gli argomenti in questione, interessati al “Cura Italia”, sono numerosi: estensione del perimetro delle filiere produttive maggiormente penalizzate, aumento delle risorse destinate al Fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese, che hanno pagato lo scotto di quanto accaduto in maniera davvero pesante; inoltre si arrestano le ritenute d’acconto per società e professionisti con ricavi o compensi fino a 400mila euro e vengono estesi i termini per i risparmiatori per richiedere l’indennizzo al Fir. Un altro tema spinoso, visto quanto accaduto, è il sovraffollamento delle carceri, per il quale è arrivata una norma specifica.

“Il pensiero oggi va sicuramente a chi purtroppo ha subito le conseguenze più gravi a causa della diffusione del virus, per cui alle famiglie delle vittime va tutta la nostra solidarietà, così come ci stringiamo idealmente attorno a chi sta combattendo la sua battaglia per la vita – sono le parole espresse dalla Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – e ci teniamo a ringraziare, a nome di tutti gli italiani, chi svolge con abnegazione, passione e professionalità il proprio lavoro a sostegno della collettività. C’è un tempo per tutto, e verrà il momento per capire quali siano stati gli errori commessi e aspettare che la giustizia faccia il suo corso; oggi però è opportuno che ogni singola persona faccia la sua parte in termini di responsabilità, senso civico e umanità, affinché ognuno possa contribuire in maniera concreta nel mettersi a disposizione degli altri. C’è davvero bisogno di tutti e noi in primis, col nostro lavoro – conclude l’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio – ci mettiamo a disposizione per fornire tutte le informazioni necessarie per quel che concerne le nostre competenze a tutti i cittadini che ci contatteranno”.