In un momento in cui si susseguono decreti, interventi, misure straordinarie e disposizioni costantemente aggiornate e riviste, non è facile per i cittadini e anche per gli stessi addetti ai lavori avere sempre e immediatamente chiaro il quadro generale della situazione. E se è inevitabile che l’attenzione generale sia diretta alle soluzioni ipotizzate e poi eventualmente adottate per il sostegno economico ad aziende e contribuenti, occorre prestare orecchio anche a quel che concerne situazioni meno “piacevoli”, come ad esempio le modalità attraverso cui espletare gli obblighi di riscossione relativi alla notifica di accertamenti esecutivi. A tal proposito arrivano importanti chiarimenti con la Risoluzione N. 3/DF datata 17 aprile 2020 che ha trovato poi spazio per la pubblicazione sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze il 20 aprile successivo: in particolare, viene specificato in che modo i Comuni possono gestire la modalità di rateazione delle somme in questione. Se è vero quindi che la riscossione coattiva di entrate diverse dalle imposte sui redditi è sempre affidata all’agente di riscossione, è altrettanto vero che tale attività può comunque essere messa in atto con le modalità di rateazione previste dall’ente locale. La possibilità illustrata e spiegata dalla disposizione sopra citata mira a non aggravare ulteriormente la posizione dei contribuenti in questa difficile fase, nella speranza che la ripresa delle attività lavorative una gestione meno complicata degli obblighi previsti dalla legge.