Support to mitigate unemployment risks in Emergency: questa la definizione per esteso del Piano europeo noto come SURE; si tratta della tanto discussa soluzione per approntare uno strumento destinato a un progetto ambizioso e di non facile realizzazione, ossia cercare di fronteggiare le enormi sfide poste dalla diffusione del Covid-19 praticamente in tutti gli Stati, puntando a un fronte comune a livello di Paesi europei. Il SURE, andando più nello specifico, è la misura attraverso la quale si proverà a fornire un sostengo efficace a livello temporaneo riguardo al necessario incremento della spesa pubblica dei governi nazionali, in connessione con fenomeni quali la riduzione dell’orario di lavoro, provando a tutelare lavoratori autonomi e dipendenti dal rischio purtroppo concreto di disoccupazione e perdita di reddito a seguito della grave emergenza ancora in atto. Nella sostanza viene stanziata la somma di 100 miliardi di euro al fine di integrare le misure che ogni singolo Stato ha adottato o sta mettendo in pratica in ambito nazionale: tale somma tra l’altro va ad aggiungersi alle sovvenzioni erogate in via ordinaria nel contesto del Fondo sociale europeo. Nel comunicato stampa pubblicato a firma del Consiglio europeo si pone l’accento sulla necessità, come detto, di tutelare la vita stessa e i necessari mezzi di sussistenza dei lavoratori, tenendo conto delle importanti implicazione per quel che riguarda la salute pubblica ma anche quelle che vengono definite “le enormi perturbazioni economiche e sociali” che, prosegue il documento, hanno costretto “molte imprese a ricorrere al sostegno pubblico per salvaguardare l’occupazione”. Una volta che gli Stati membri avranno fornito le necessarie garanzie, SURE sarà reso disponibile e diverrà operativo fino alla data del 31 dicembre 2022.