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29/05/2020 - FISCO E RIFORMA, LA TRASPARENZA COME PRINCIPIO CARDINE

“In questi giorni convulsi, caratterizzati da incertezze e speranze, si sta sentendo parlare con maggiore frequenza della possibilità di avere presto un riforma fiscale importante – sono le parole dell’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e questa cosa non può che incontrare pienamente il nostro favore. Come noto, noi da lungo tempo ci battiamo con forza e convinzione affinché il nostro Paese possa conoscere questo tipo di novità che, ribadiamo, è a nostro avviso improrogabile e ineludibile per dare una svolta reale e con una certa consistenza pratica, al nostro Paese, tanto più a fronte di questa delicatissima fase. Nella speranza che tutto possa tornare alla normalità, sempre nel rispetto delle disposizioni normative vigenti e all’insegna della naturale prudenza figlia di un periodo drammatico e irreale, crediamo fermamente nella possibilità che l’intero sistema economico possa ripartire con maggiore spinta, grazie sicuramente alle misure adottate in ambito occupazionale, ma anche col contributo irrinunciabile del Fisco, sia in termini di benefici e agevolazioni ad hoc, sia anche attraverso una riforma di ampio respiro – continua l’Amministratore Unico del Caf Italia – che possa rappresentare l’inizio di una nuova fase basata su concetti quali sostenibilità, equità e trasparenza”.

Inevitabilmente, il ruolo del Fisco in momenti di tale complessità come quello che stiamo vivendo dall’inizio del 2020 e che, ricordiamo, arriva in coda a una recessione di portata storica che ha caratterizzato in maniera fortemente negativa l’economia del nostro Paese (al pari di tanti altri) da oltre dieci anni, è assolutamente cruciale. Il rapporto tra i contribuenti e l’Erario non è propriamente idilliaco ormai da tempo immemore e molto spesso è proprio in momenti estremamente complessi e delicati che si trova la volontà e la consapevolezza necessarie per apportare modifiche sostanziali e necessarie riguardo a temi di importanza capitali, temi come per l’appunto il rapporto poc’anzi menzionato. La crisi economica seguita dall’emergenza tuttora in corso potrebbe dunque rappresentare l’input decisivo perché si possa compiere un processo di rinnovamento invocato con forza da più parti ma che, fino al momento, non ha trovato terreno fertile in ambito normativo e istituzionale.

Tra i principi cardine su cui impostare la tanto invocata riforma fiscale, oltre all’equità e alla sostenibilità, voci fondamentali anche per rendere ancora più efficace la difficile lotta ai fenomeni di elusione ed evasione fiscale, insieme ovviamente a controlli sempre più efficaci, troviamo senza ombra di dubbio il concetto di trasparenza. Un Fisco capace di essere chiaro ad ogni livello, sia per quel che concerne le modalità attraverso cui si rivolge ai contribuenti, sia per le dinamiche che devono regolare i pagamenti nell’insieme (troppo) variegato di tasse, imposte, benefici e agevolazioni, sia anche nella trasparenza più assoluta riguardo al modo in cui poi le risorse dell’Erario vengono utilizzate per migliorare la qualità e aumentare a quantità dei servizi per i cittadini, rappresenterebbe di sicuro uno strumento più vicino alle persone e alle imprese. E proprio in linea con tale concezione è la decisione di consentire ai cittadini, mediante accesso al proprio cassetto fiscale, di tornare a conoscere il modo in cui lo Stato utilizza le risorse derivanti dal pagamento delle imposte. Dai dati raccolti emerge, in particolare, che circa il 21% di tali somme serve per finanziare le pensioni e poco meno, ossia il 20%, è destinato invece alla sanità; l’11% circa è invece appannaggio dell’istruzione, mentre quasi il 9% viene impiegato per difesa, ordine pubblico e sicurezza e il 6,1% sostiene economia e lavoro. I trasporti attingono agli introiti derivanti dalle imposte nella misura del 4,8%, la protezione dell’ambiente e il settore cultura e sport invece si accontentano rispettivamente del 2,4% e del 2,2%.

“Il Fisco ha da sempre una grande responsabilità nel guidare la vita economica del Paese – dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – e in questo preciso periodo storico probabilmente è chiamato a compiere scelte decisive e a mostrarsi più che mai attento alle esigenze reali del Paese. Ben vengano sicuramente agevolazioni, bonus e qualsiasi tipo di misura atta a sostenere le diverse categorie esistenti aiutando i contribuenti a reggere l’urto di una situazione per tanti aspetti drammatica, ma ora più che mai è il momento di fare un passo in più. Siamo fermamente persuasi che la tanto attesa riforma fiscale debba finalmente concretizzarsi – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio – perché il Fisco rappresenta adesso uno strumento formidabile per aiutare il Paese nella fase di ripresa e per segnare una svolta simbolica e culturale, oltre che meramente pratica ed economica, capace di dare il via a una nuova fase. Attendiamo quindi con grande attenzione e con speranza le prossime settimane, augurandoci che finalmente si trovi il coraggio di affrontare con lucidità e lungimiranza un processo assolutamente indispensabile”.