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04/06/2020 - FISCO POST-EMERGENZA: LOTTA ALL’EVASIONE NECESSARIA, MA NIENTE CACCIA ALLE STREGHE

“In un periodo come quello attuale emergono con chiarezza alcuni problemi strutturali e di lungo periodo che attanagliano il sistema economico e occupazionale italiano, problemi legati a filo doppio ovviamente anche a fenomeni sociali e culturali ormai radicati – è quanto afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e a cui bisognerebbe dedicare senza dubbio una riflessione molto approfondita per cercare di mettere in atto contromisure efficaci. È arcinoto come da anni, anzi da decenni, elusione ed evasione fiscale rappresentino una piaga sociale diffusa che sottrae ingenti somme all’Erario e che incide in maniera pesante sulla realtà italiana. La fase di emergenza che speriamo di poterci lasciare presto alle spalle ha lasciato in eredità anche nuove consapevolezze, come ad esempio quella di dover necessariamente cambiare modo di pensare e di fare tante cose in ambito economico, con inevitabili ripercussioni su tematiche fiscali fondamentali. Adesso – aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio – il cambio di passo è più che mai ineludibile e siamo convinti che occorra intervenire in maniera importante su tanti aspetti cruciali per la vita del Paese”. Il tanto agognato momento della ripartenza del Paese, con annessa riapertura delle attività produttive e la ripresa di tante abitudini che caratterizzano la vita di ogni cittadino, è salutato ovviamente con un entusiasmo travolgente che, se da una parte è di buon auspicio, dall’altra non può che invitare comunque alla prudenza e indicare nella gradualità la ricetta necessaria affinché si possa procedere in maniera decisa, ma non eccessivamente frettolosa, al raggiungimento della normalità da tutti ricercata e voluta. Ma tra le pieghe del tanto atteso ritorno alla quotidianità che tutti noi conosciamo, si sprecano previsioni e proiezioni su quel che potrebbe accadere nelle prossime settimane, quando cioè si spera e si crede che anche a livello occupazionale ed economico potrà riprendere il trend giornaliero del Paese, anche se è opinione diffusa che molte cose, inevitabilmente, non saranno più uguali a prima. E in questo enigma su ciò che ci aspetta si va a incastonare la riflessione sul Fisco e sui rapporti coi contribuenti, con ricadute ovvia sulla lotta agli evasori e sulla necessità di riformare il sistema fiscale tout court. Esiste un rischio abbastanza concreto, come si evince dai sospetti e dalle paure che si susseguono in tanti discorsi in questi giorni convulsi, in discussioni e scambi di opinioni che riguardano anche la sfera politica: il rischio che la battaglia sacrosanta e indispensabile ai fenomeni di evasione ed elusione fiscale possa tradursi in una sorta di caccia mirata a determinate categorie, come se la ricerca di precisi capri espiatori potesse mascherare la reale esigenze di una lotta che deve invece essere condotta in maniera completa e strutturata, senza concentrarsi unicamente su determinati possibili soggetti escludendone altri. Tanti addetti ai lavori temono infatti che si possa scatenare una sorta di caccia alle streghe contro lavoratori autonomi e in generale contro i titolari di partita iva: nessuno mette ovviamente in discussione il fatto di proseguire nella lotta al sommerso, nell’interesse di tutti, nonché la necessità di intensificare i controlli e di affinare gli strumenti a disposizione dello Stato. Tuttavia non bisogna trascurare nulla in tale lotta e sarebbe poi più che mai opportuno e vantaggioso anche per le casse dell’Erario mettere finalmente in agenda una riforma fiscale profonda. Con un Fisco più equo, più attento alla realtà del Paese e capace di intercettare le reali esigenze dei lavoratori, si potrebbero sicuramente realizzare obiettivi importanti nella lotta all’evasione e all’elusione fiscale, favorendo altresì l’indispensabile processo di cambiamento culturale nell’approccio alle tasse, con un avvicinamento fra contribuenti e Fisco. “L’equilibrio è ciò che, a nostro avviso, deve guidare il pensiero e l’agire di tutti in ogni occasione, in particolar modo – sostiene l’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - al cospetto di circostanze straordinarie e drammatiche come quelle che hanno caratterizzato l’anno in corso a causa della tristemente nota emergenza legata alla diffusione del Coronavirus in tutto il mondo. Solamente facendo appello a un grande senso di equilibrio e senza perdere di vista la realtà delle cose, sarà possibile seguire le indicazioni normative per far sì che si possa tornare pienamente alla normalità da tutti i punti di vista. E la normalità non può neanche prescindere dalla necessità che la lotta ai fenomeni di evasione fiscale resti un fatto serio e finalizzato al bene del Paese, e non si trasformi in una lotta diretta contro autonomi o particolari categorie viste come nemiche. Saremo sempre e comunque al fianco dello Stato per quel che riguarda l’affermazione della legalità in ogni sua manifestazione – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - così come saremo sempre dalla parte di chi rispetta le regole, senza fare differenze tra le varie categorie. Proprio per questo, crediamo che il Fisco debba sapersi rinnovare e riformare, nell’interesse dello Stato e dei cittadini, del Fisco e dei lavoratori, delle persone e della legalità”.