12/06/2020 - RIFORMA FISCALE ALL'ORIZZONTE
“In molte occasioni i momenti di grande difficoltà sono degli straordinari banchi di prova per persone, famiglie o interi popoli – è la riflessione fatta dalla Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – se non altro per testare in maniera concreta la capacità di reagire, di riorganizzarsi e di affrontare una situazione difficile e magari del tutto imprevista per ripartire addirittura con una forza e una lucidità insospettabili, sconosciute persino ai diretti interessati. Ora, indubbiamente la strada per la ripresa economica, già di per sé parecchio difficile per via della recessione e della crisi che ha colpito numerosi Paesi, tra cui il nostro, è stata notevolmente complicata a tutti i livelli dal dramma del Coronavirus, tanto da mettere in ginocchio il mondo intero; paradossalmente però, proprio al cospetto della necessità immediata e ineludibile di reagire, possono prendere corpo provvedimenti e azioni altrimenti ritenuti azzardati o meritevoli di una più approfondita riflessione. Sebbene certe decisioni debbano essere sicuramente frutto di una pianificazione lucida e sapiente, molto spesso il pericolo dell’immobilità rischia di paralizzare un rinnovamento indispensabile: per questo motivo – continua l’Amministratore Unico del Caf Italia – reputiamo che il momento storico attuale rappresenti quello ideale per far sì che prenda corpo, finalmente, la tanto attesa riforma fiscale, strumento a nostro avviso fondamentale per rilanciare il Paese a tutti i livelli”.
Se è vero che i cambiamenti sociali, culturali, economici si compenetrano e investono ogni aspetto della vita di un Paese nel corso degli anni, è altrettanto vero che il corpus normativo deve saper cogliere tali mutamenti, interpretarli in maniera corretta e tradurre tale comprensione in significative modifiche delle strutture su cui si regge la vita stessa dello Stato e delle istituzioni. Il lavoro, la scuola, l’università, le leggi: niente può ritenersi estraneo al cambiamento e rimanere fossilizzato su posizioni che diventano inevitabilmente, via via che il tempo trascorre, sempre più inattuali e meno adeguate per la società. E in tale ragionamento non si può fare eccezione per il Fisco, tanto che sulla scorta di quanto appena detto appare quantomai urgente e necessaria una riforma del sistema tributario, ancorato alle disposizioni datate 1973. Dopo 47 lunghissimi anni si avverte in maniera netta quanto sia indispensabile procedere con una riforma seria, articolata e profonda del sistema fiscale, proprio al fine di intercettare le nuove esigenza, non più rinviabili, del nostro Paese. Nel corso di questi decenni infatti sono cambiate molte cose, tra cui il concetto stesso di lavoro, e il Fisco non può continuare a fare riferimento a un modello che, per forza di cose e relativamente a numerosi aspetti, risulta obsoleto e non in linea con la realtà sociale ed economica italiana di oggi.
Se però è vero che una volta tanto tutti i protagonisti della scena politica nostrana si trovano d’accordo sulla necessità di una riforma fiscale, così come del resto gli addetti ai lavori e gli stessi cittadini avvertono in maniera forte tale esigenza, esistono ovviamente differenze sostanziali fra le diverse visioni a livello formale e contenutistico. Uno dei pochi elementi comuni a tutte le proposte giunte dalle varie formazioni politiche è che alla base di tutto ci debba essere il concetto di progressività; un altro concetto che attraversa in maniera trasversale il Parlamento è il carattere di urgenza della riforma, considerando che il mese cruciale in tal senso sarebbe dovuto essere quello di febbraio, ma poi il dramma globale del Coronavirus ha fatto irruzione sulla scena, rendendo da una parte impossibile nei mesi scorsi realizzare la tanto attesa riforma, evidenziandone però in maniera importante il carattere di urgenza adesso, anche in conseguenza del dramma economico che ha investito il Paese. Adesso non resta altro che aspettare di vedere la piega che prenderanno gli eventi, per capire se e in che modo verranno aggiornati gli scaglioni e le aliquote esistenti e se, soprattutto, si riuscirà nel difficile obiettivo di dare al Fisco un nuovo volto, meno arcigno e più attento alla realtà del Paese.
“La sfida che attende il Paese è davvero complicata e occorre affrontarla tirando fuori il meglio, mettendo da parte diatribe e rivalità di comodo, così come ogni tipo di interesse di parte – afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – perché la posta in gioco è davvero molto molto alta. Da tantissimo tempo si invoca una riforma fiscale che avrebbe dovuto avere luogo già da anni e che noi stessi richiediamo con forza, convinti del fatto che non sia più rinviabile. Adesso finalmente sembra giunto il momento propizio per la realizzazione di questo importantissimo passo, anche alla luce di quanto accaduto a seguito della diffusione del Coronavirus e delle enormi difficoltà in cui navigano tantissimi cittadini, e l’auspicio è che la grande occasione rappresentata dalla Riforma fiscale non venga sprecata per privilegiare lo scontro politico. Si tratta di un momento fondamentale per il futuro immediato del Paese – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e la speranza è che si scelga il bene della collettività, puntando alla realizzazione di un Fisco finalmente più equo, trasparente e sostenibile”.