Non sempre i contribuenti hanno ben chiari le sottigliezze e i particolari delle norme in materia fiscale: si tratta oggettivamente in molti casi di leggi abbastanza complesse che mirano a regolamentare i diversi aspetti della quotidianità, ed è proprio per questo motivo che è sempre bene chiedere consiglio ai professionisti del settore, perché in molti casi i chiarimenti degli addetti ai lavori consentono di avere un quadro davvero completo e preciso della situazione, evitando magari spiacevoli sorprese. Di recente, ad esempio, un contribuente ha dovuto fare i conti con una vicenda che ha avuto purtroppo per lui un epilogo dal sapore beffardo: nello specifico, l’argomento oggetto della vicenda in questione è il diritto alla detrazione legato alle spese sostenute per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici e di recupero del patrimonio edilizio. In particolare, in merito al tema sopramenzionato, viene evidenziato come a seguito di un interpello avanzato dal contribuente, è arrivata la risposta n. 10 datata 10 giugno 2020 dell’Agenzia delle Entrate, con la quale si è provveduto a esaminare il caso di un soggetto che ha venduto l’immobile prima di pagare le spese riservate per l’appunto alla ristrutturazione dell’unità immobiliare medesima. Al cospetto di tale caso specifico, le Entrate hanno specificato che effettuare il versamento per le spese di ristrutturazione successivamente al rogito notarile, ha come conseguenza la perdita del diritto alla detrazione poiché il contribuente che si è reso protagonista della vendita non può essere più considerato proprietario dell’immobile su cui sono effettuati gli interventi di ristrutturazione. In tale situazione, quindi, il venditore perde il diritto al beneficio fiscale della detrazione perdendo altresì il diritto a trasferire la detrazione della spesa al soggetto che acquista l’immobile.