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12/08/2020 - DIRITTO ALLO SGRAVIO CONTRIBUTIVO PER DATORI DI LAVORO CHE NON CHIEDONO CASSA INTEGRAZIONE
Il mondo del lavoro rappresenta sicuramente un capitolo spinoso per la realtà politica, economica e sociale italiana da moltissimo tempo: volendo sforzarci per individuare un momento particolare di riferimento, probabilmente l’inizio della crisi economica può essere indicato come il primo passo per l’inizio di una sorta di cronica incapacità di far ripartire davvero l’occupazione, con inevitabili e pesantissime conseguenze sull’intero apparato produttivo e quindi sul sistema economico tout court. In attesa di poter davvero trovare il bandolo della matassa mediante l’adozione di provvedimenti realmente in grado di invertire la tendenza, si è andati avanti con provvedimenti rivelatisi poi poco o per nulla efficaci nel medio e lungo periodo. Ad ogni modo, l’arrivo del Covid – 19 ha sicuramente spostato le attenzioni verso altri obiettivi da raggiungere nell’immediato, con importanti ripercussioni anche sul mondo del lavoro: ad oggi è inevitabile concentrarsi sulla necessità di tenere botta e di resistere in una fase di crisi acuta legata alla chiusura forzata delle attività e, a tal proposito,
emergono provvedimenti che, nel loro piccolo, spingono nella direzione dell’occupazione piuttosto che verso quella del sostegno per chi non lavora. In tal senso, nel Decreto Agosto che dovrebbe vedere ufficialmente la luce con la pubblicazione prevista entro il 15 agosto, fa capolino una proposta interessante: per le imprese che scelgono di non utilizzare la cassa integrazione sarà possibile beneficiare dell’esonero contributivo fino al termine del 2020. Andando un po’ più nello specifico, a eccezione del settore agricolo, i datori di lavoro che rinunciano al rinnovo dei trattamenti di cassa integrazione di cui hanno già usufruito nel mesi precedenti, beneficeranno dello sgravio contributivo a loro carico per il periodo di 4 mesi: il beneficio in oggetto va però utilizzato entro il 31 dicembre dell’anno in corso. L’esonero in questione è tra l’altro cumulabile con ulteriori sgravi o con riduzioni delle aliquote di finanziamento, però va tenuto conto del fatto che affinché tale misura sia efficace occorre l’autorizzazione della Commissione Europea.