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14/08/2020 - LA VICENDA DEI PARLAMENTARI CHE HANNO RICHIESTO IL BONUS NON SIA UNA SCUSA PER ANTIPOLITICA

“Ha fatto molto rumore la recente vicenda della richiesta del bonus di 600 euro da parte di alcuni esponenti politici nazionali – è quanto afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – e non poteva che essere così, visto il particolare momento vissuto dal Paese e dalla stragrande maggioranza dei cittadini italiani, con la gravissima emergenza sanitaria ed economica che ha aggravato drammaticamente il già complesso quadro generale. Va da sé che siamo al cospetto di un comportamento di certo non esemplare e che presta il fianco a indignazione, accuse e polemiche. Reputiamo doveroso che ci si ponga questioni di ordine etico e morale davanti a quanto accaduto – aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e speriamo vivamente che l’analisi dei fatti possa al contempo però dare vita a riflessioni più approfondite in ambito politico e non solo, perché il mettere in atto comportamenti e atteggiamenti virtuosi o meno è un qualcosa che deve riguardare tutti, ogni singolo individuo, qualunque sia la propria posizione sociale o la propria professione”.

La levata di scudi per quanto accaduto è stata unanime e ha in un certo qual modo compattato l’universo politico: la condanna per i parlamentari che hanno richiesto il bonus riservato ai titolari di partita Iva andati in difficoltà a causa della sospensione delle attività lavorative a seguito dell’epidemia di Coronavirus ha suscitato scalpore e accentuato i malumori di lavoratori e comuni cittadini in genere, alle prese con una crisi economica profonda, già in atto da anni e pesantemente aggravata dal dramma sanitario tuttora presente. Tutto ciò deve naturalmente favorire una riflessione costruttiva e attenta e occorre fare in modo di evitare di cadere nella demagogia spicciola se si vuole davvero comprendere determinate dinamiche. Il rischio è che tale notizia possa semplicemente scatenare una campagna di antipolitica che non fa bene a nessuno, soprattutto in un momento del genere in cui il Paese ha assolutamente bisogno di essere unito e occorre un legame fra cittadini e istituzioni che sappia andare oltre divisioni e polemiche.

La vicenda in questione deve far riflettere su tutta una serie di cose, come ad esempio la questione etica che dovrebbe muovere ogni cittadino, in particolar modo chi ricopre un ruolo di prestigio e responsabilità in seno allo Stato; ma parallelamente serve una riflessione sul fatto che a livello normativo ciò che è accaduto non infrange la legge, per cui serve sicuramente una maggiore attenzione nel capire come formulare le norme che devono guidare il Paese, anche se va ricordato che il contesto in cui sono state adottate le misure governative per contrastare gli effetti nefasti del Covid – 19 era di assoluta urgenza.

“Il Paese ha assoluto bisogno di ripensare determinate dinamiche in maniera differente per creare un rapporto nuovo fra Stato e cittadini – è il pensiero dell’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e vicende come quella di cui parliamo sicuramente non sono d’aiuto. Tuttavia siamo convinti del fatto che determinate situazioni non debbano portare a generalizzare i giudizi e a favorire il qualunquismo dell’antipolitica. È giusto che vengano fatte le dovute valutazioni nelle sedi più opportune, ma d’altra parte serve avere fiducia nelle istituzioni e nel principio fondamentale del rispetto delle norme. Speriamo che le novità in arrivo – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio – possano aiutare anche nella realizzazione di un cambiamento culturale, a iniziare dalla tanto attesa riforma fiscale, perché con un Fisco e uno Stato fondati su equità, trasparenza, sostenibilità e attenzione per le reali esigenze delle persone si potrà mandare un messaggio di grande valore a ogni cittadino”.