In questa fase dominata da un inevitabile senso di incertezza, fatto da una parte di paura per il rischio di una nuova, significativa impennata dei contagi con tutte le gravissime conseguenze del caso sia a livello sanitario che a livello economico, e da una parte di speranza, fondata sulla possibilità che il numero dei contagi possa comunque essere tenuto sotto controllo e fare meno paura di prima, anche per la maggiore consapevolezza acquisita dal personale medico, già di per sé encomiabile nella fase acuta dei mesi passati, in questa fase particolare, dicevamo, continuano comunque a susseguirsi misure di sostegno per lavoratori e imprese, al fine di contenere le difficoltà legate alla chiusura delle attività produttive dei mesi scorsi e di facilitare una ripresa della normalità che appare più che mai necessaria per il tessuto produttivo e per l’universo occupazionale del nostro Paese. A tal proposito, di notevole significato il Fondo istituito con l’articolo 43 del cosiddetto Decreto Rilancio, che prevedeva una somma di 100 milioni di euro per il 2020 per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa, soprattutto alla luce delle importanti novità introdotte in seguito per mezzo dell’articolo 63, comma 3 del Decreto di Agosto, con cui si provvede a incrementare di ulteriori 200 milioni di euro l’importo da destinare a tale scopo. Il fondo in questione, che agisce mediante interventi nel capitale di rischio delle imprese, è finalizzato al salvataggio e alla ristrutturazione di imprese titolari di marchi storici il cui interessa nazionale è riconosciuto, imprese che risultano tra l’altro iscritte nel registro apposito e aventi un numero di dipendenti pari almeno a 250 unità e che stiano vivendo un momento di difficoltà dal punto di vista economico-finanziario. Con tale iniziativa e con alte dello stesso tenore si mira quindi a sostenere le aziende nostrane in un momento oggettivamente molto delicato, tutelando inoltre il prestigio di alcuni marchi legati alla nostra realtà storica, economica e culturale.