27/08/2020 - TRASPARENZA E SEMPLIFICAZIONE COME OBIETTIVI DI PRIMO PIANO PER IL NUOVO PATTO FRA STATO E CITTADINI
“Un Fisco efficiente non può che basarsi su un sistema generale di norme, precetti e regole che abbiano come base fondamentale la chiarezza e la trasparenza – sostiene con convinzione la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – perché il primo passo in tal senso è la comprensibilità di un apparato tanto importante, dal cui funzionamento dipende in maniera chiara la stessa vita economica del Paese. Troppo spesso si legge a tal proposito una sorta di rassegnazione, come se la mancanza di chiarezza del corpus normativo in generale fosse qualcosa di ineluttabile, e ci si dimentica invece di un principio molto, molto importante, ossia che la legge non ammette ignoranza. Siamo pertanto fermamente convinti che la trasparenza a livello normativo in generale, con particolare riferimento alle leggi che regolano il funzionamento dell’Erario, debba essere un obiettivo di primissimo piano, per evitare che il Fisco e le leggi diventino una sorta di meccanismo perverso che trae in inganno e disorienta i cittadini e i contribuenti. Ribadiamo dunque la necessità assoluta – aggiunge ancora la Dottoressa Maria Emilda Sergio – di una riforma fiscale che metta tra le priorità assolute quella di dar vita a un sistema fiscale accessibile, chiaro, trasparente e comprensibile”.
Nel corso degli ultimi anni, caratterizzati dagli strascichi di una crisi profonda e sempre più difficile da lasciare alle spalle, nonostante proclami, cambiamenti, iniziative e alternanze politiche, il mondo del lavoro in Italia non è mai riuscito davvero a fare i passi necessari per consentire una crescita economica tanto significativa quanto via via sempre più irrinunciabile. Impantanata nelle paludi di una recessione al cospetto della quale ogni strumento utilizzato è sembrato insufficiente, anche perché tutte le misure adottate si sono rivelate inappropriate e inefficaci sul lungo periodo, la nostra economia non ha tratto giovamento particolare dalle soluzioni che si sono susseguite negli anni: il Paese, perlomeno in riferimento al mondo dell’occupazione, è ancora oggi in balia di confusione e incertezze legate a un sistema rivelatosi farraginoso e complicato, fra numerose forme di rapporto di lavoro, con diritti e doveri non sempre rispettati e da una distanza sempre più marcata fra aziende e lavoratori, fra istituzioni e imprese e, più in generale, fra tutte le parti in gioco. Per provare a cambiare la situazione occorrono indubbiamente interventi di altro tenore e, fra questi, un ruolo di enorme importanza può essere svolto dalla riforma fiscale di cui si parla con grande insistenza ormai da settimane e settimane.
Messa da parte di fronte alla drammatica emergenza rappresentata dalla diffusione del Covid – 19 in tutto il mondo, essa è tornata prepotentemente alla ribalta da qualche mese. E così, nella speranza che le gravi conseguenze legate alla pandemia possano continuare a scemare, fermo restando l’assoluto bisogno di tenere alta la guardia e di non commettere errori di valutazione che possano rischiare di rendere vani i sacrifici compiuti fino a oggi, con effetti che potrebbero risultare catastrofici anche a livello economico, ci si trova a fare i conti con una duplice, importante novità: trovare soluzioni credibili ed efficaci inerenti al mondo del lavoro, puntando con decisione alla semplificazione e alla crescita, e parallelamente mettere in piedi una riforma fiscale coraggiosa e lucida, anch’essa improntata sulla semplificazione e sull’accessibilità, sulla trasparenza e sulla sostenibilità, oltre che sul valore fondamentale dell’equità. Consentire ai cittadini/contribuenti di poter capire cosa ci si aspetta da loro e fare in modo che tali oneri siano realizzabili senza sacrifici troppo gravosi è una mission di fondamentale importanza con la quale si può davvero provare a colmare quel gap non più concepibile fra le persone e lo Stato, fra le esigenze reali di ogni singolo individuo e la cosa pubblica. E gli stessi vertici dell’Agenzia delle Entrate sono fra i più accesi sostenitori della necessità di rivedere e ripensare il sistema fiscale, puntando con decisione alla semplificazione oltre che alla riduzione delle imposte, rivedendo il patto fiscale anche nell’ottica del più ampio concetto di rispetto della democrazia.
“Come evidenziato più volte e come sottolineato tra l’altro da esponenti di spicco delle istituzioni – dice l’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e non da ultimo anche dal numero uno dell’Agenzia delle Entrate, è di vitale importanza la necessità di puntare su una riforma strutturata e profonda, che parta proprio dalle fondamenta di quel complesso edificio che è il nostro sistema fiscale, tra l’altro ormai superato e non più in grado di intercettare le reali esigenze di un sistema, quello economico, sociale e occupazionale italiano, notevolmente mutato. Tenendo sempre d’occhio in maniera costante le evoluzioni legate al Covid – 19 con tutto ciò che ne consegue a livello di iniziative e misure ad hoc, è tempo comunque di ragionare nuovamente anche su tutte le altre questioni irrisolte – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e pianificare l’immediato futuro del Paese con oculatezza e grande senso di responsabilità”.