30/10/2020 - ANCORA TROPPE LE OMISSIONI IN FASE DI DICHIARAZIONE
"Da sempre, ma soprattutto da quando la crisi economica è piombata nelle nostre vite con i suoi effetti tristemente dirompenti - è quanto dice la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - il dibattito sul difficile rapporto fra il Fisco e i contribuenti torna in auge e suscita polemiche e discussioni. Negli ultimi anni poi tale argomento si è fatto via via sempre più ricorrente fino a diventare uno dei temi più caldi anche in sede di proposte e riflessioni sulla riforma fiscale. Naturalmente adesso - continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio - le vicende legate alla pandemia tuttora in corso hanno contribuito in maniera importante a porre l'accento con ancora maggior vigore sul tema della pressione fiscale che grava sui cittadini, per cui occorre fare le opportune valutazioni per fornire risposte adeguate".
La questione relativa alla necessità di improntare la riforma fiscale su determinati criteri ritenuti indispensabili è uno dei temi più importanti riguardo al nuovo aspetto che si vorrà dare al Fisco nostrano anche nel lungo periodo: ed è opinione praticamente unanime che tra i cardini di questa nuova epoca dell'Erario debbano esserci necessariamente concetti quali equità e sostenibilità. Allo stesso tempo però sarebbe indispensabile che il rapporto fra contribuenti e Fisco cambiasse anche nella direzione contraria, poiché purtroppo i fenomeni di elusione ed evasione fiscale continuano a minare la salute dei conti pubblici e a presentarsi con sconcertante costanza nella realtà del nostro Paese. Si tratta infatti di fenomeni trasversali che riguardano tutto il territorio nazionale, ogni settore del mondo del lavoro, le grandi come le piccole imprese e i contribuenti di ogni età e ascrivibili pressoché a tutte le categorie di reddito.
Sono sempre numerose le ricerche condotte negli anni che denunciano incoerenze, inesattezze e omissioni legate alla fase di dichiarazione dei redditi da parte dei cittadini e uno degli ultimi studi condotti in materia evidenzia un aspetto in particolare, portando alla luce il fatto che circa la metà della popolazione italiana non dichiara reddito e, di conseguenza, non versa neanche un euro di IRPEF. La cosa che va poi tenuta in grande considerazione è che i dati emersi da tale studio non sono in alcun modo influenzati dalle difficoltà economiche conseguenti al dramma della pandemia da Covid-19, poiché si riferiscono agli ultimi dati a disposizione, ossia quelli relativi ai redditi del 2018. Altro dato rilevante: sul totale di circa 41 milioni di dichiarazioni presentate dai nostri connazionali, poco meno della metà (ossia circa 18 milioni di soggetti) contribuisce in maniera quasi irrisoria, versando meno del 2,5% dell'IRPEF totale. L'altra faccia della medaglia è che ben il 58,9% dell'IRPEF complessiva è versata dal 13% dei contribuenti.
"Al cospetto di determinati dati - sostiene l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - appare con sempre maggiore evidenza la necessità di cambiare registro, puntando a controlli ancor più rigorosi nella lotta all'evasione fiscale, mettendo in atto campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini sulla necessità di fare il proprio dovere nell'interesse di tutti, ma anche realizzando e attuando soluzioni efficaci e concrete per garantire equità, sostenibilità e trasparenza. Attendiamo che la riforma fiscale veda presto la luce - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e che presto i rapporti fra Fisco e contribuenti mulino in meglio".