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24/11/2020 - RIDERS, INTERVENTO DEL MINISTERO DEL LAVORO

Le modalità di inquadramento, i diritti e le tutele per chi svolge come propria attività il lavoro di ciclofattorino per la consegna di merci attraverso chiamate mediante l'utilizzo di piattaforme informatiche, rappresenta una materia particolare, oggetto di dubbi ancora oggi e che necessita di precisazioni e chiarimenti. Il lavoro in questione, che per molte persone è riconoscibile attraverso il termine "riders" che inquadra, per l'appunto, coloro che hanno questo tipo di impiego, ha suscitato dubbi e discussioni sin dal suo apparire, proprio in virtù della sua particolare natura: per alcuni andrebbe inquadrato come lavoro autonomo, mentre per altri ha le caratteristiche tipiche del lavoro subordinato. Le controversie in merito non sono state definitivamente superate, tanto che in un recente intervento l'Ispettorato del lavoro, mediante apposita circolare, ha spiegato in che modo occorra valutare i casi dubbi e, di conseguenza, viene lasciato molto spazio alla contrattazione sindacale di quelle organizzazioni considerate maggiormente rappresentative a livello nazionale. A irrompere sulla scena però è stato adesso l'ufficio legislativo del Ministero del Lavoro con la circolare riepilogativa n. 17 del 19 novembre 2020, che ha rimesso in discussione tutte le conclusioni raggiunte negli ultimi anni e che riapre una discussione che, inevitabilmente, è destinata ad arricchirsi di nuovi provvedimenti.