04/12/2020 - DPCM, MISURE SEVERE ANCHE PER LE FESTE DI NATALE
“C’è grande trepidazione per quanto accadrà nei prossimi giorni a livello normativo in merito alla gestione di un periodo che si preannuncia molto delicato, ossia quello delle festività natalizie – sono le parole della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia – poiché si tratta di giornate che gli italiani sentono da sempre con particolare trasporto e che, in un anno difficile come questo che volge al termine, avrebbero potuto rappresentare simbolicamente un momento di speranza ritrovata e di fiducia nel futuro. Purtroppo però difficilmente sarà così e le misure contenute nell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri non lascia molto spazio alle speranza di poter trascorrere un Natale sereno, che per molti cittadini significa riabbracciare i propri cari e ritrovare i propri familiari. Ha prevalso la linea dura – aggiunge la dottoressa Maria Emilda Sergio – poiché la paura di non poter fronteggiare i contagi ha indirizzato le decisioni del Governo verso la prudenza e, quindi, verso rigide misure restrittive”.
La lotta contro il Coronavirus continua giorno per giorno e purtroppo senza portare, al momento, risultati particolarmente incoraggianti. Ogni giorno siamo bombardati da un resoconto dettagliato che assomiglia tristemente a un bollettino di guerra, in cui le vittime e i contagiati continuano ad essere tanti, troppi. A fronte di determinate cifre sicuramente è consigliabile adottare la via della prudenza, perché la situazione sanitaria è drammatica e non sembra poter cambiare nel breve periodo in maniera significativa. Resta però il dubbio, sempre più grande, che la gestione della situazione sia stata poco lucida e sicuramente ancor meno lungimirante, e non si possono ignorare problematiche di lungo periodo che stanno adesso presentando un conto salatissimo, prima fra tutte l’inadeguatezza delle strutture ospedaliere, specialmente in determinate regioni del sud Italia.
La speranza di poter contare su una sorta di tregua in vista della festa più sentita dell’anno è dunque andata delusa e tale grande delusione condivisa porta inevitabilmente con sé tutta una serie di riflessioni e di interrogativi che non sarà più possibile trattare con superficialità e, a questo punto, con benevolenza. La sensazione che le cose non siano andate come previsto è diffusa, così come l’idea che serviva più coraggio nei mesi precedenti e che l’adozione di misure restrittive e parecchio penalizzanti per tutti, anche e soprattutto per il mondo del lavoro con tutto ciò che ne consegue, rappresentino una sorta di dichiarazione di impotenza e di ammissione di errori nella gestione, senz’altro molto complicata, della situazione. Il compito nelle prossime settimane si presenta quindi, se possibile, ancor più arduo, anche perché l’universo occupazionale è sfinito da mesi di attese, chiusure, limitazioni al cospetto delle quali, purtroppo, i bonus prontamente riconosciuti e concessi non bastano. E in tutto ciò, rischia di passare in secondo piano quella sorta di rivoluzione economica, sociale e normativa rappresentata dalla riforma del Fisco, che continua a essere rimandata.
“Ora più che mai occorre dare fondo a tutte le risorse a disposizione, mantenendo o ritrovando la lucidità necessaria, unitamente al coraggio e alla capacità di fare programmi anche a lunga scadenza – è quanto sostiene l’Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio – perché purtroppo il trend positivo fatto registrare da maggio in avanti non è stato adeguatamente sostenuto e valorizzato. E oggi la situazione è ancor più complessa di prima, poiché è subentrata tanta stanchezza e insieme la paura che i governi dei vari Paesi non abbiano le idee chiare al riguardo. La speranza è che il vaccino possa davvero rivelarsi efficace – conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio – e che nel frattempo vengano prese misure istituzionali capaci di far ripartire il Paese e di dare speranza e fiducia nel futuro, cosa di cui si sente un gran bisogno”.