08/03/2021 - WEB TAX: CHI PAGA?
L'opportunità di rivedere e aggiornare in maniera adeguata il rapporto fra il Fisco e i colossi del web è uno dei temi caldi degli ultimi anni: e se è vero che finalmente la discussione sta approdando a una modifica delle norme adottate fino a pochi mesi fa, considerate troppo sbilanciare a favore dei grandi gruppi aziendali padroni del web a discapito dei Governi e delle economie nazionali (e quindi penalizzanti per i cittadini/contribuenti), resta ancora molto lavoro da fare per mettere su un impianto normativo capace di richiedere poi davvero, in concreto, un apporto maggiore e quindi molto più equo ai grossi nomi del web. Il problema in oggetto non è circoscritto a un solo Paese e anche per questo motivo gli enti sovranazionali sono sempre più impegnati a studiare e mettere in atto una strategia condivisa ed efficace per apportare reali e significativi cambiamenti a favore dei diversi sistemi fiscali. Al momento però, nonostante la linea dura che di sta cercando di adottare nei confronti di alcune di queste multinazionali, attraverso una tassazione a loro carico più rigorosa, emergono alcuni aspetti critici che dovranno essere corretti nel tempo: a titolo di esempio, basti pensare che un colosso come Google provvederà a difendersi dalle novità in arrivo applicando, perlomeno in Paesi come Spagna e Francia, direttamente ai clienti il costo delle nuove tasse sui servizi digitali. L'auspicio è che già nel corso dei prossimi mesi possano essere perfezionati determinati meccanismi fiscali e, in tal senso, la cooperazione fra i diversi Paesi attraverso la regia di soggetti quali UE e OCSE, potrà sicuramente portare a risultati apprezzabili.