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30/03/2021 - AUTOCERTIFICAZIONE, LA VERITÀ È D'OBBLIGO?

Il concetto di autocertificazione non è di certo nuovo nel vastissimo panorama della burocrazia italiana e riguarda diversi aspetti della nostra quotidianità da tanti anni: tuttavia, da oltre un anno, vale a dire da quando la pandemia da Coronavirus ha tristemente assunto un ruolo di primissimo piano nelle nostre vite, il concetto in questione è assurto a protagonista, divenendo uno dei termini più gettonati sui media e nelle conversazioni fra le persone, suscitando inevitabilmente discussioni e polemiche, dando tra l'altro vita a situazioni curiose e degne di interesse. Nei giorni scorsi ha trovato spazio una notizia particolare: non esiste l'obbligo di dichiarare la verità nella compilazione di un'autocertificazione. Questa affermazione, che sembra andare nella direzione di svuotare di ogni significato il valore dell'autocertificazione stessa, riducendola a mero e futile esercizio burocratico, non nasce in una discussione scherzosa o comunque priva di qualsiasi influenza sulla collettività, ma proviene da una sentenza di assoluzione sottoscritta dal gup di Milano, ossia dal giudice per l'udienza preliminare. Nell'assolvere un giovane che, incappato in un controllo nel corso del lockdown di marzo 2020, aveva dichiarato, mentendo (come poi successivamente appurato), di andare al lavoro, il giudice ha provveduto semplicemente a evidenziare che "È evidente come non sussista alcun obbligo giuridico, per il privato che si trovi sottoposto a controllo nelle circostanze indicate, di dire la verità sui fatti oggetto dell'autodichiarazione sottoscritta, proprio perché non è rinvenibile nel sistema una norma giuridica". Tale vicenda ha già suscitato parecchio interesse e probabilmente non mancheranno notizie di questo genere nei prossimi giorni: tuttavia la speranza è che la limitazione della circolazione e delle libertà in generale possano diventare presto un brutto ricordo e che si possano ottenere risultati significativi in materia sanitaria e tornare a una vita normale.