06/04/2021 - PARADISI FISCALI SEMPRE PIU' SOTTO CONTROLLO
Anguilla e Bahamas, Bahrain e Barbados e Bermuda, Guernsey e Isola di Man, poi ancora Isole Vergini Britanniche e Jersey, ma anche Caicos e Isole Turks, senza dimenticare gli Emirati Arabi Uniti e forse la più famose destinazione fra tutte quelle legate al medesimo argomento, ossia le Isole Cayman. Oltre a essere luoghi contraddistinti (alcuni più, altri meno) da un certo fascino esotico o dal fatto di essere poco noti alla maggior parte dei contribuenti, questi posti rappresentano territori su cui l'occhio dei Governi di tutto il mondo si è posato da tempo, poiché denominati "paradisi fiscali". Negli ultimi anni però il vento è cambiato e la possibilità di mettere in luce attività fittizie in questi paradisi fiscali è aumentata in maniera esponenziale: negli utlimi giorni è stato compiuto un altro importantissimo passo in tal senso, poichè 12 Paesi, tra cui appunto le Isole Cayman, hanno provveduto a inviare le importantissime informazioni sulla sostanza economica ai Paesi in cui risiedono gli effettivi titolari delle società. In sostanza, come sottolineato anche dall'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, diventa sempre più efficace lo scambio di informazionisu operazioni sconosciute precedentemente è una notizia di grande rilevanza per tutte le Amministrazioni fiscali del mondo, poichè sarà adesso possibile accedere in maniera del tutto regolare alle informazioni relative alle attività e al reddito di realtà in giurisdizioni a bassa tassazione che sono controllate o detenute da loro contribuenti. In questa nuova e decisiva sfida all'evasione e all'elusione fiscale di portata globale sta lavorando alacremente l'OCSE, mentre continua il monitoraggio in materia portato avanti dall'Fhtp,il Forum contro le pratiche fiscali dannose: il primo report che avrà il compito di fornire una valutazione degli scambi avvenuti dovrebbe vedere la luce a dicembre 2021.