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09/04/2021 - IL COVID PENALIZZA ANCHE L'ERARIO

"Così come nel resto del mondo, anche nel nostro Paese si avverte in maniera sempre più impellente - è quanto afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - l'urgenza di tornare a una parvenza di normalità per consentire al mondo del lavoro di riprendere fiato e al nostro sistema economico di rimettersi in moto. Le misure restrittive che continuano a caratterizzare ogni aspetto della quotidianità non potranno ovviamente restare in vigore ancora a lungo e occorre mettere in atto una strategia diversa per la tutela della salute, che vada oltre la soluzione basata sulla chiusura diffusa di attività di ogni genere. La situazione economica - aggiunge l'amministratore Unico del Caf Italia - è sempre più complicata e i conti pubblici fanno registrare dati sempre più preoccupanti, come dimostrato anche dalle difficoltà riconducibili al sistema tributario".

Gli effetti negativi legati alla pandemia da Coronavirus si riflettono in maniera importante anche sulla salute delle casse dello Stato. In primis i continui interventi di sostegno a imprese e lavoratori, che purtroppo sono stati necessariamente protratti nel tempo a causa del persistere dell'emergenza sanitaria ed economica tuttora in corso, unitamente alla paralisi del mondo del lavoro e a tutte le difficoltà connesse a tali fattori, hanno indubbiamente creato una situazione estremamente delicata per il nostro Paese che, va ricordato, non godeva affatto di ottima salute in materia di conti, debito pubblico e disoccupazione già da molto prima della diffusione del Covid-19. Adesso però, al cospetto di misure che continuano a essere particolarmente severe e con una situazione di prospettiva che, al netto di riferimenti al futuro caratterizzati da speranza e fiducia ma che continuano a non avere come base concrete indicazioni per cambiamenti nei prossimi mesi, resta avvolta nell'incertezza, si capisce che un cambio di strategia è assolutamente necessario per evitare di rendere ancora più critico il quadro generale.

Nei giorni scorsi è stato il Ministero dell'economia e delle finanze a fornire i dati relativi alle entrate tributarie di gennaio e febbraio dell'anno in corso: dai numeri riportati e dalle percentuali fatte registrare si notano differenze rilevanti rispetto al primo bimestre del 2020. Certo, va detto che proprio le misure adottate dal Governo incidono in modo significativo sul carattere di eccezionalità dei periodi presi in esame (basti pensare ai provvedimenti di sospensione e proroga dei versamenti dei tributi all'Erario), ma è interessante notare come poi determinati interventi si riflettano sulle cifre che hanno comunque il compito di illustrare in maniera sintetica la situazione generale. Trasferendoci sul campo dei numeri, si nota come i 67,66 miliardi di euro incassati dall'Erario nei primi due mesi del 2021 sono una somma che indica come, rispetto al medesimo periodo del 2020, ci sia stato un calo del 4,1%; andando poi ad analizzare alcune voci in particolare, si evidenzia il crollo delle entrate tributarie da accertamenti e controlli, con un eloquente - 34,9% rispetto al periodo gennaio/febbraio dello scorso anno, ossia 578 milioni di euro in meno. Anche le entrate legate ai giochi sono diminuite in maniera significativa, con una perdita che di attesta al 33, 5%.

"I numeri raccontano una realtà chiara - dice l'amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e cioè che l'idea di combattere la pandemia solamente attraverso la chiusura delle attività lavorative e il ricorso a sostegni di natura economica ai lavoratori non può essere perseguita ancora a lungo, perché il rischio del collasso della nostra economia è purtroppo reale. Serve un deciso cambio di passo e siamo fiduciosi che il raggiungimento di risultati soddisfacenti a livello sanitario sia un obiettivo decisivo in tal senso: a questo proposito - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - l'auspicio è che la campagna vaccinale acceleri e che vengano superati gli ostacoli che fino a oggi hanno rallentato la somministrazione dei vaccini. Però fin da subito occorre mettere in atto una strategia efficace per far sì che l'economia, il lavoro e il Fisco ripartano a pieno regime e che si attuino finalmente le riforme necessarie".