15/04/2021 - COVID E CONSUMI, IN ITALIA CALO CONSIDEREVOLE
"I timidi segnali positivi riguardo il ritmo assunto dalla campagna di vaccinazione in Italia - sono le considerazioni della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - alimentano le speranze per un ritorno alla normalità in tempi possibilmente brevi. È chiaro che il Paese ha assoluto bisogno che tali speranze possano tramutarsi presto in realtà, perché le difficoltà di carattere economico rappresentano purtroppo un'urgenza reale e diffusa che rischia di lasciare ulteriori, pesantissimi strascichi in una situazione già da tempo molto complessa. Tutte le attenzioni sono quindi adesso dedicate alla vaccinazione dei cittadini - continua la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e nel frattempo sono allo studio le proposte di carattere politico ed economico più efficaci per far ripartire l'occupazione e favorire la ripresa in tempi brevi".
La sfida per il ritorno graduale, ma non troppo farraginoso, a una normalità generale continua e non può purtroppo ancora essere considerata vinta. Sono troppe le situazioni critiche, a cominciare dalla questione sanitaria che, pur traendo indubbiamente vantaggio dall'avvio della campagna vaccinale, presenta ancora incertezze e deve superare alcuni intoppi per intraprendere una marcia costante e davvero decisa. Legato a filo doppio all'elemento sanitario è quello sociale, poiché la situazione attuale non è ancora tale da spingere i governi ad allentare la morsa delle misure fortemente restrittive che caratterizzano molti Paesi, tra cui l'Italia. Tutto ciò influisce chiaramente in maniera notevole sulle dinamiche occupazionali ed economiche, con una nuova crisi che si fa giorno per giorno sempre più acuta e difficile da gestire. Il ricorso a interventi ad hoc o una tantum destinati alle diverse categorie non sono più sufficienti e contribuiscono tra l'altro a mettere sempre più in crisi le Casse dello Stato.
Nel mondo alle prese con la pandemia emerge un dato molto particolare che invita a una riflessione su quel che accadrà una volta archiviato o comunque ridimensionato l'impatto che il Covid ha avuto e ha tuttora sulle nostre vite: ci riferiamo al calo dei consumi, anche se forse più che di calo sarebbe meglio parlare di un vero e proprio crollo. A testimoniare questa tendenza sono i dati che emergono da uno studio condotto al fine di fornire una panoramica sulla ripresa economica dei Paesi del Vecchio Continente a un anno dall'adozione delle principali misure restrittive, messe in atto per cercare di contrastare la diffusione dei contagi, lockdown compresi. Il calo dei consumi rispetto al periodo immediatamente precedente alla pandemia è inevitabile e particolarmente importante, con la Germania che, ad esempio, fa registrare una diminuzione del 15%: ancora più marcato il calo in Francia e Spagna, con rispettivamente il 20% e il 25% in meno, ma è l'Italia a issarsi in cima a questa particolare graduatoria con un calo dei consumi pari al 30%. Il 2020 si è dunque rivelato, come era prevedibile, un anno nefasto anche per i consumi, ma il 2021, secondo le previsioni, dovrebbe essere l'inizio di una fase di ripresa.
"Nei momenti storici di grande difficoltà - afferma l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - si registra sempre una contrazione dei consumi a cui fa da contraltare un'accentuata tendenza al risparmio. Se questo atteggiamento può essere lodevole nell'incarnare la capacità dei cittadini di tenere duro, di essere responsabili e di saper accettare dei sacrifici, d'altra parte è sintomo di una situazione caratterizzata da difficoltà e, ciò che è peggio, da un basso livello di fiducia, quantomeno in riferimento al futuro immediato. Sono necessari interventi concreti, efficaci e rapidi - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - per restituire un livello di benessere più alto e per ridare da subito speranza e ottimismo ai cittadini".