Il settore del turismo è stato indubbiamente uno dei più penalizzati dalla grave pandemia da Coronavirus: I viaggi da un Paese all'altro sono stati impossibili per diversi mesi e restano tuttora soggetti a limitazioni importanti, come l'obbligo di quarantena una volta arrivati a destinazione, la necessità di presentare uno o più test Covid che attestino la negatività del soggetto che parte (spesso anche costosi), la possibilità di muoversi unicamente per motivi di lavoro, di salute o per specifche esigenze di necessità, o il persistere del divieto di ingresso in determinati Stati. Molte polemiche hanno poi investito l'intera area UE, considerando che le difficoltà riguardano anche gli spostamenti fra Paesi appartenenti all'Unione Europea e che non sempre prevale il criterio di reciprocità fra alcuni Paesi. La soluzione migliore pare essere ormai quella del passaporto vaccinale, un documento destinato a facilitare i viaggi all'interno dell'Unione Europea per i soggetti in grado di dimostrare, attraverso l'apposito certificato digitale, di essere stati vaccinati contro il Covid. La sensazione è che ogni sforzo ormai sia coordinato per arrivare a questo obiettivo, tanto che è già stata individuata una data, neanche troppo lontana, in cui l'Europa dovrebbe essere pronta per questo importantissimo momento: il 1° giugno 2021.