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10/05/2021 - INTERVENTO OCSE SU ALIQUOTA PER LE MULTINAZIONALI

Prosegue senza soluzione di continuità ormai da diversi anni il tira e molla fra i giganti del Web e i sistemi fiscali dei vari Paesi, con particolare riferimento alle grandi economie occidentali: oggetto del contendere è il paradossale rapporto fra obblighi fiscali e sistema di riferimento da applicare alle multinazionali in questione, i cui profitti faraonici non sono mai stati sottoposti a un'imposizione considerata accettabile dai vari Paesi. Nonostante ostracismo espresso in vari modi e palesi buchi normativi che, fino a oggi hanno consentito a tanti colossi operanti in rete di sfuggire alle maglie, invero spesso strettissime del Fisco nel mondo, Tuttavia, il vento pare essere cambiato in relazione a un argomento spinoso e di difficile inquadramento e questo grazie anche e soprattutto all'azione coordinata dei vari governi e, andando più nello specifico, all'intervento di organismi sovranazionali e di organizzazioni internazionali: di recente è arrivato un chiarimento molto importante da parte di uno di questi autorevoli soggetti, vale a dire l'OCSE. L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, da sempre particolrmente attiva in materia e che pone da sempre grande attenzione al tema in oggetto, ha precisato che, con ogni probabilità, ci si dovrà abituare all'idea che la famigerata aliquota minima globale, ossia l'aliquota minima da applicare ai profitti fatti registrare dalle grandi multinazionali nel contesto dei negoziati Ocse riconducibili alla riforma della fiscalità a livello internazionale, non potrà arrivare al 21%, come auspicato invece da diversi Paesi, Stati Uniti in primis, ma anche Francia e Germania. C'è però da aggiungere. secondo l'OCSE, che tale aliquota non abdrà a discostarsi molto dal sopra citato 21% e che, soprattutto, presto si arriverà a una soluzione condivisa e, ciò che più conta, che verrà tradotta in concreto in tempi brevi: si potrà così porre fine a una questione che va avanti da troppo tempo e che danneggia ogni anno in maniera rilevante le casse delle principali economie. Oltre all'aliquota minima globale, la riforma OCSE sta giocando un'altra partita importante, ancora aperta, quella relativa alla necessità di modulare le imposte sulle società in funzione degli utili realizzati in ogni paese, indipendentemente dalla loro residenza fiscale.