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14/05/2021 - SMART WORKING E FUTURO DEL LAVORO

"La pandemia da Coronavirus che ha colpito il mondo afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio. Amministratore Unico del Caf Italia - ha avuto effetti drammatici a livello sanitario e ha indubbiamente lasciato strascichi molto significativi anche a livello psicologico e cambiando le nostre abitudini. Naturalmente i cambiamenti epocali in questione hanno coinvolto anche l'universo del lavoro incidendo in maniera molto rilevante su dinamiche collaudate e apportando mutamenti di vastissima portata. Tra le novità degne di nota troviamo sicuramente anche il ricorso pressoché universale al lavoro agile da parte delle aziende. L'espressione "smartworking" rimbalza ormai costantemente su tutti i mezzi di comunicazione e in ogni discussione legata al mondo del lavoro - aggiunge l'Amministratore Unico del Caf Italia - tanto da favorire riflessioni e analisi circa l'opportunità di ripensare al modo in cui tale strumento è stato utilizzato in passato per capire se, già nel futuro immediato, sarebbe auspicabile dargli una maggiore considerazione".

La possibilità di svolgere da casa le proprie mansioni può essere una soluzione di sicuro interesse per molti lavoratori e, sebbene tale fenomeno abbia conosciuto una crescita negli ultimi anni anche in Italia, resta il fatto che nel nostro Paese il cosiddetto lavoro agile continua a scontrarsi con un ostracismo neanche troppo velato da parte di innumerevoli aziende. La realtà ormai collaudata in altri Paesi però smentisce parecchi dubbi al riguardo, e lo smartworking fa registrare in tanti casi performance anche superiori da parte dei lavoratori che beneficiano di alcuni vantaggi e portano risultati molto positivi alle imprese a cui prestano la propria attività. Insomma, l'esperienza vissuta in contesti lavorativi importanti in tanti altri Stati suggerisce di abbandonare la visione semplicistica e superficiale con cui spesso in passato si è liquidata la questione del lavoro da casa.

Secondo studi e sondaggi portati avanti nelle ultime settimane, relativamente al rapporto tra modalità di lavoro adottate in pandemia e possibili scenari futuri in tal senso, nel nostro Paese molti lavoratori mostrano un atteggiamento favorevole riguardo alla possibilità di prolungare l'esperienza dello smartworking anche una volta terminata l'emergenza attuale. In particolare, la soluzione che i lavoratori dimostrano di preferire è quella mista, caratterizzata cioè dalla possibilità di optare per l'alternanza tra il lavoro in presenza e quello da remoto. E siccome la pandemia ha "costretto" le imprese in tutta Italia ad adottare questa soluzione e che praticamente la metà degli occupati nel Paese ha sperimentato l'esperienza del lavoro agile, il concretizzarsi di una piccola rivoluzione nel mondo del lavoro non appare più così lontana dalla realtà.

"I cambiamenti che riguardano le abitudini e le dinamiche nel mondo del lavoro che hanno preso corpo in questa fase così complessa vanno sicuramente analizzate con estrema attenzione - è quanto sostiene l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e possono davvero rappresentare una svolta di non poco conto per il nostro Paese. Crediamo che ogni fenomeno debba essere studiato e valutato con grande lucidità e nell'interesse del progresso e della crescita del Paese, e che adeguarsi ai tempi e alle nuove tendenze del mondo del lavoro sia di vitale importanza. La ripresa economica - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - deve essere la priorità assoluta ed è fondamentale fare di tutto per far sì che tale obiettivo venga presto raggiunto".