20/05/2021 - RIPARTURE, COPRIFUOCO E COLORI: COSA CAMBIA
"L'estate del 2021 potrebbe davvero essere quella del cambiamento - afferma l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e quella in cui le prospettive per il futuro iniziano a essere davvero, concretamente diverse dopo mesi e mesi di restrizioni, dubbi e incertezze. Pur continuando a sposare la linea della prudenza e della gradualità, i cambiamenti sono adesso costanti e, grazie anche al progredire della campagna vaccinale dopo una fase iniziale stentata e non in linea con le aspettative, si punta a raggiungere traguardi da tempo invocati ma mai realmente messi tra gli obiettivi raggiungibili in tempi brevi. La possibilità che si intervenga finalmente su determinati e fondamentali argomenti, iniziando via via a eliminare alcune misure restrittive considerate ormai eccessivamente severe, significa dare un nuovo volto alla speranza in un futuro migliore. Sicuramente nelle prossime settimane - aggiunge l'Amministratore Unico del Caf Italia - si andrà delineando una situazione globale ancora più chiara e, si spera, si continuerà nel segno di un progressivo miglioramento generale".
L'attesa febbrile per modifiche sostanziali all'attuale stato di cose, figlio della pandemia da Coronavirus che ha colpito il mondo, pare finalmente poter approdare a risultati concreti. A lungo si sono rincorse voci, indiscrezioni, proposte e polemiche sull'opportunità di allentare determinate misure restrittive oppure di introdurne o sostituirne altre, provando a raggiungere il giusto equilibrio fra due esigenze tanto necessarie quanto difficili, ossia limitare il numero dei contagi per evitare al sistema sanitario, già pareccho in sofferenza, di arrivare al collasso, e provare però a dare una scossa al mondo del lavoro, fiaccato in maniera grave dalle restrizioni sopra citate e assolutamente bisognoso di un cambiamento improntato al recupero di determinate libertà per evitare una recessione quasi irreversibile. Adesso si ha la sensazione, come mai prima d'ora, che le cose potrebbero davvero cambiare: ovviamente non si tratterà di modifiche drastiche che si esauriranno nello spazio di un paio di giorni, ma di accorgimenti comunque rilevanti e sostanziali che, si spera senza intoppi, poco a poco ripristineranno una normalità a cui non eravamo più abituati.
Una delle voci più discusse degli ultimi mesi è senza dubbio quella del coprifuoco: inutile, eccessivo, opportuno, ognuno ha espresso un suo parere su una misura particolarmente impopolare ma che ha riguardato praticamente tutti i Paesi. I cambiamenti già si intravedono: dopo aver spostato di un'ora l'inizio dello stesso, passato dalle 22 alle 23, si punta a sopostarlo di un'altra ora in avanti, portandolo a Mezzanotte dal prossimo 7 giugno. Ma l'obiettivo vero è sicuramente più ambizioso e si punta a eliminarlo definitivamente e in tal senso la data da segnare in calendario è il 21 giugno 2021. Tale progettualità è, a detta di molti esponenti politici e dell'opinione pubblica, il punto di forza di questi interventi, anche per quel che concerne la ripartenza di settori come la ristorazione e il turismo in genere. Fondamentale importanza poi potranno sicuramente avere le misure relative agli ormai celeberrimi colori delle regioni: spariscono in maniera sempre più diffusa il rosso e l'arancione, quasi tutta Italia ormai è in zona gialla e compare finalmente in maniera meno episodica il bianco da abbinare alle diverse zone del Paese. Tutto ciò significa che moltissimi lavoratori potranno finalmente tirare un sospiro di sollievo visto che i colori più soft consentiranno riaperture e ripresa delle diverse attività.
"I segnali che arrivano dal Governo in questi giorni fanno sicuramente ben sperare - è il commento dell'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e sono in linea con i miglioramenti sanitari legati soprattutto all'efficacia della campagna di vaccinazione, altro fronte su cui finalmente ci si può iniziare a ritenere soddisfatti. Bisogna però sempre tenere a mente gli insegnamenti dello scorso anno e non abbandonare mai la dovuta prudenza, ricordandosi che questa pandemia si è purtroppo rivelata sempre più pericolosa e subdola di quanto ci si potesse aspettare. Per cui, ben venga il graduale ma costante ritorno alla normalità, figlio di una progettualità ben definita e pianificata, ma mai sottovalutare la realtà dei fatti, che parla ancora purtroppo di tante persone a rischio e di un sistema sanitario messo a dura prova. E anche sulla sotuazione sanitaria del Paese - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - sarebbe opportuno fare le dovute riflessioni e intervenire laddove esistano problematiche importanti".