21/05/2021 - OCCUPAZIONE, I DATI RISENTONO ANCORA DELL'EFFETTO PANDEMIA
Il mercato del lavoro è ancora fortemente condizionato da quanto accaduto nel mondo, con il Coronavirus che ha sconvolto tutti i Paesi e ha stravolto ogni abitudine, incidendo in maniera pesante sulle politiche adottate per forza di cose dai vari governi. Le misure restrittive particolarmente severe hanno chiaramente portato a un drastico calo della produzione, mettendo inevitabilmente in crisi diversi settori e portando purtroppo anche alla chiusura defintiva di moltissime aziende. A dare una forma concreta a quanto già ampiamente previsto arrivano i dati forniti dalla nota congiunta "Il mercato del lavoro: dati e analisi" a firma del Ministero del Lavoro e della Banca d'Italia. Nello studio citato emergono infatti numeri che si discostano in maniera significativa dalle cifre relative agli anni senza Covid: si calcola infatti che a fine aprile dell'anno in corso, senza pandemia, ci sarebbero stati circa 500 mila posti di lavoro in più rispetto a quelli osservati e, d'altro canto, nel medesimo periodo, il numero dei licenziamenti si è praticamente dimezzato rispetto al quadrimestre di apertura del 2020, dove si annotavano circa 240 mila licenziamenti a fronte dei 120 mila del periodo gennaio-aprile del 2021. Le informazioni illustrate sono indubbiamente molto preziose per delineare la realtà attuale ma sono chiaramente e fortemente condizionate da un evento straordinario, con una crescita che procede a ritmi molto inferiori rispetto a quelli dei periodi normali e con l'adozione di misure ad hoc, legate al periodo in questione, come il blocco dei licenziamenti.