14/06/2021 - REDDITI DA LAVORO ESTERO E DICHIARAZIONE
Il sistema fiscale appare alla stragrande maggioranza dei cittadini come una sorta di intricato labirinto entro cui perdersi con una certa frequenza è facile, quasi inevitabile. Tuttavia rassegnarsi a questo come se fosse qualcosa di ineluttabile può riservare sgradevoli sorprese perché, come recita un noto adagio, "La legge non ammette ignoranza". La natura spesso complessa dei rapporti fra cittadini e Fisco diventa ancor più ardua quando bisogna considerare due o più sistemi fiscali differenti, perché magari, per questioni lavorative, vi si deve necessariamente confrontare con la fiscalità di due o più Paesi diversi, ossia quelli in cui si produce reddito. Questo è per esempio il caso dei redditi esteri da lavoro dipendente che possono anche dar vita a tiri mancini per nulla ben accetti al contribuente, come ad esempio avvisi di accertamento riconducibili a precedenti dichiarazioni omesse o a imposte che risultano evase. Per evitare di incappare in situazioni di questo genere è bene essere adeguatamente informati: ad esempio, la prima informazione cruciale è sapere se si ha la residenza fiscale in Italia e che nel nostro Paese vige il "principio della tassazione mondiale", in virtù del quale il contribuente è tenuto a dichiarare al Fisco locale tutti i redditi percepiti in qualsiasi Paese del mondo. È poi molto importante verificare il quadro relativo alla Convenzione contro le doppie imposizioni fra Italia e Paese estero in cui vengono prodotti redditi da lavoro dipendente. Quelle appena indicate a titolo esemplificativo sono solamente alcune delle voci da tenere in considerazione: considerando però la complessità e l'importanza dell'argomento, il consiglio per chi è interessato è quello di rivolgersi direttamente a uno dei numerosi uffici del Caf Italia presenti su tutto il territorio nazionale.