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22/07/2021 - COVID: VACCINAZIONE INEVITABILE PER TUTTI?

"Ciò che abbiamo vissuto tutti nell'ultimo anno e mezzo è stato qualcosa di terribile - afferma la Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - e speriamo di non dover più rivivere mesi di paura, insicurezze e privazioni impensabili fino a prima della pandemia. Ricordarsi di quanto accaduto è però importante nel tenere sempre a mente che la battaglia contro il Covid-19, seppur lunga ed estenuante, non può ancora dirsi conclusa, per cui se da una parte il ritorno alla vita da parte di tutti è un traguardo da difendere e un momento necessario, d'altro canto è sempre fondamentale non abbassare la guardia e non abbandonare la prudenza, proprio per evitare il rischio purtroppo concreto, di vanificare i grandi sforzi compiuti fino ad ora. Rispettare le regole - continua l'Amministratore Unico del Caf Italia - è dunque sempre la cosa migliore da fare per proteggere la salute e la libertà per se stessi e per gli altri".

Che la fase di transizione dal periodo più buio, caratterizzato dallo stillicidio di contagi e, purtroppo, di vittime, con la conseguente applicazione di misure restrittive drastiche e pesanti, a quella di netto miglioramento dei dati giornalieri, con importanti, consistenti e rapidi allentamenti di tali misure, sarebbe stato complicato da gestire era abbastanza prevedibile. Far coesistere la necessità della sicurezza a livello sanitario con la ritrovata libertà dei cittadini è più complicato di quanto possa sembrare a prima vista e quella che aleggiava come possibile, principale tematica destinata a polarizzare le discussioni di questo momento è tornata prepotentemente alla ribalta: è possibile far sì che i cittadini siano in qualche modo obbligati a vaccinarsi contro il Coronavirus? A far piombare la questione al centro delle discussioni è l'intervento del Presidente francese, che ha invitato tutti a vaccinarsi, annunciando che il vaccino sarà obbligatorio a breve per il personale sanitario e che sarà imprescindibile per numerose attività, come ad esempio per entrare in bar, ristoranti, centri commerciali, per partecipare a concerti o per prendere treni e aerei.

A spingere i francesi verso una direzione ben precisa, ossia il tentativo di coinvolgere l'intera popolazione nella campagna di vaccinazione, anche con un obbligo più o meno esplicito, è fondamentalmente la paura che una o più nuove varianti possano far ripiombare nell'incubo un'intera nazione. E l'incubo si materializzerebbe sia a livello sanitario che per tutto il resto: uno scenario con il Paese obbligato a fare i conti con un nuovo boom di ricoveri e con nuove, dolorose restrizioni è considerato come la peggiore delle ipotesi: davanti a questa possibilità, si è pensato che fosse preferibile applicare una forzatura riguardo alla scelta di vaccinarsi o meno. Il resto del mondo, alle prese con le notizie sulla variante Delta e con i medesimi timori che preoccupano i francesi, rischia di trovarsi presto a un bivio: è opportuno spingere affinché i vaccini diventino un obbligo o, quantomeno, una soluzione reale (l'unica) per chi vuole tornare a una vita normale? È possibile pensare di poter limitare, e magari in ampia misura, la libertà di chi non vuole vaccinarsi? Uscire da questi dubbi non sarà semplice e in ogni caso non mancheranno polemiche e discussioni, sperando sempre di scongiurare il ripresentarsi di situazioni simili a quelle da poco superate.

"La possibilità che tale situazione potesse verificarsi, purtroppo, era concreta e continua ad esserlo - è il commento dell' Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - e davanti a una possibile risalita dei contagi occorrerà valutare ogni ipotetica soluzione con estrema attenzione e lucidità, lasciando da parte qualsiasi speculazione politica. Responsabilità e buon senso dovranno essere, a nostro avviso, le parole d'ordine in questa delicata situazione, sia per ogni singolo cittadino, chiamato a rispettare le regole, sia anche per i protagonisti del dibattito politico e per chi riveste in generale ruoli di responsabilità e ha la possibilità di raggiungere milioni di persone attraverso i media. Il Paese ha assoluto bisogno di restare compatto e di uscire da altre possibili insidie - conclude la Dottoressa Maria Emilda Sergio - per cui ora più che mai serve anteporre il bene della collettività a qualsiasi interesse di parte".