05/08/2021 - DETRAZIONE SPESE MEDICHE ALL'ESTERO
Sebbene la battaglia contro il Covid-19 continui in tutto il mondo e, nonostante il successo della campagna vaccinale e la netta riduzione dei numeri inerenti a vittime, ricoveri e contagi, l'invito a non abbassare la guardia continua a essere il mantra di ogni Governo, le diverse attività lavorative stanno provando a tornare alla normalità e anche la quotidianità di ognuno di noi, a fatica, si sta incanalando verso il trend consueto. In questo percorso di normalizzazione si inserisce anche la ripresa dei viaggi da un Paese all'altro, ovviamente sempre con la necessità di osservare scrupolosamente le indicazioni fornite e di attenersi strettamente alle regole esistenti. Tuttavia il rischio di ammalarsi all'estero appare ora come un'eventualità tenuta maggiormente in considerazione da parte dei viaggiatori e non sempre è chiaro a chi viaggia come comportarsi anche a livello fiscale davanti alla necessità di sostenere eventuali spese di carattere sanitario. Innanzitutto, occorre chiarire una prima questione fondamentale per il tema in oggetto: la premessa (per nulla scontata) è che le spese mediche effettuate oltre confine possono essere oggetto di detrazione fiscale e oltre ai costi sostenuti per avere accesso alle cure necessarie è possibile scaricare anche quelli relativi all'acquisto di farmaci. Affinché ci si possa avvalere del diritto di recuperare una parte di tali spese occorre indicare le spese stesse nella dichiarazione dei redditi relativa all'anno in cui esse sono state sostenute, fornendo naturalmente la documentazione adeguata: a tale scopo i documenti necessari sono fatture, scontrini parlanti e ricevute fiscali, mentre l'esibizione delle prove di pagamento da parte del contribuente non è necessaria. Relativamente al "quanto" sia possibile recuperare è presto detto: si tratta del 19% della somma eccedente 129,11 euro, ossia il 19% della differenza fra il totale speso e la franchigia fissata per legge. Una novità fondamentale intervenuta in materia è quella introdotta dalla Legge di Bilancio 2020: la sopra citata detrazione del 19% è possibile solo per i pagamenti effettuati con sistemi che garantiscono la tracciabilità, quindi con carte di credito, prepagate, versamenti bancari o postali, assegni bancari o circolari, anche se il versamento in contanti è ammesso per poter usufruire della detrazione relativamente ad alcuni tipi di spesa (acquisti di medicinali o dispositivi medici, pagamento di prestazioni sanitarie fornite da strutture accreditate al Servizio sanitario nazionale). Il fatto di poter beneficiare delle detrazioni è sempre comunque legato al fatto che le spese restino a carico di chi le ha effettivamente sostenute e nei limiti dell'imposta lorda annua. Altro aspetto importante è che se i documenti sono emessi in lingua straniera è necessaria la traduzione: per quelli in inglese, tedesco, francese e spagnolo può essere operata direttamente dal contribuente, mentre per i documenti redatti in lingua diversa da quelle sopra citate occorre una traduzione giurata.