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16/09/2021 - 2020 DA DIMENTICARE PER IL TURISMO

"L'incidenza del settore turistico nel quadro occupazionale generale in Italia non può essere considerato davvero soddisfacente - è il pensiero della Dottoressa Maria Emilda Sergio, Amministratore Unico del Caf Italia - se si considera in maniera approfondita l'enorme potenziale del nostro Paese in questo specifico settore. Basta pensare infatti alle infinite attrazioni naturali, ai luoghi di montagna come al nostro meraviglioso mare, ai monumenti e ai musei tra i più famosi del Pianeta, senza tralasciare i magnifici borghi sparsi lungo tutta la Penisola nonché il valore storico e artistico di un numero incredibile di luoghi, tanto in piccoli centri quanto nelle grandi città; inoltre la nostra cucina è universalmente riconosciuta come una delle più richieste e varie al mondo, sia per quel che riguarda i cibi che per il patrimonio di vini italiani. Insomma - aggiunge la Dottoressa Maria Emilda Sergio - la risorsa rappresentata dal settore turistico nostrano andrebbe gestita in maniera diversa per sfruttare le enormi potenzialità che esso ha da offrire". 

Il Coronavirus ha indubbiamente colpito pesantemente tutti i Paesi da ogni punto di vista, mettendo in ginocchio i sistemi economici e produttivi, provocando una vera e propria ecatombe di aziende costrette a chiudere e sconvolgendo il mondo del lavoro a 360 gradi. Alcuni settori in particolare poi sono stati oltremodo penalizzati da quanto accaduto e dalle misure restrittive che ogni Governo ha dovuto giocoforza adottare. Nel corso di quest'anno il mondo sta provando a raccogliere i cocci del disastroso anno che l'ha proceduto e ogni Paese prova a leccarsi le ferite per ripartire, magari proprio puntando sulla rinascita di alcuni settori in grande difficoltà. Per quel che riguarda il nostro Paese, ad esempio, questo discorso può essere valido per un segmento in particolare che ha sofferto oltremodo, inevitabilmente, quanto accaduto: ci stiamo riferendo al turismo, settore che nel 2020 ha dovuto fare i conti con una situazione assolutamente imprevedibile e dai risvolti drammatici. L'impossibilità di viaggiare è stata ovviamente una conseguenza inevitabile delle situazione d'emergenza venutasi a creare e si è tradotta in una durissima realtà per gli operatori turistici, per le agenzie di viaggio ma anche per i titolari di strutture ricettive di ogni genere, di hotel, ristoranti, case vacanze.

Le difficoltà generali del comparto turistico sono note a tutti ma leggere le cifre che sintetizzano in maniera cruda il quadro complessivo fa comunque un certo effetto: si calcola infatti che a livello economico ci sia stata una contrazione della spesa nel settore, da parte degli italiani, di circa 50 miliardi di euro e anche per quel che concerne il calo di presenze degli stranieri nel Belpaese i numeri raccontano di una situazione surreale, con una diminuzione di circa 207 milioni di unità rispetto all'anno precedente, pari al 54,6%. In termini di calo della spesa turistica degli stranieri in Italia nel 2020, tenendo sempre il 2019 come anno di riferimento, il dato si attesta attorno ai 35 miliardi di euro. Per un settore che da sempre viene considerato non adeguatamente valorizzato per un Paese come l'Italia, con un patrimonio culturale e ambientale sconfinato e noto in tutto il mondo, questi numeri rappresentano una realtà davvero drammatica: tuttavia la voglia di ripartire e la necessità di rilanciare l'economia, adesso che le misure restrittive sono state eliminate quasi del tutto, possono e devono realmente consentire al turismo di assumere un ruolo di primo piano per la nostra economia. 

"Il turismo italiano, come detto, meriterebbe un piano strategico di altissimo profilo e una programmazione meticolosa e ambiziosa - dice l'Amministratore Unico del Caf Italia, la Dottoressa Maria Emilda Sergio - in linea con i contenuti straordinari e unici al mondo che esso ha da offrire a chi sceglie l'Italia come meta per un viaggio. Crediamo davvero che ora più che mai occorra dedicare a questo settore la giusta attenzione e inquadrarlo finalmente come una risorsa di valore incommensurabile per il Paese e per un sistema economico come il nostro, che ha assoluto bisogno di ripartire traendo linfa vitale da quelle che è giusto considerare come le proprie eccellenze, i punti di forza. Non guardare in questi termini al settore turistico - conclude l'Amministratore Unico del Caf Italia - significherebbe sprecare un'opportunità colossale, errore molto grave sopratutto in un momento come quello attuale, in cui bisogna chiamare a raccolta tutte le risorse disponibili per ripartire".