20/09/2021 - GREEN PASS, NESSUN PROBLEMA CON LA PRIVACY
La lotta contro il Coronavirus, che ha avuto costi enormi in termini di vite umane e che ha sconvolto la libertà, le abitudini, il sistema economico, il mondo del lavoro di tutti i Paesi, continua senza sosta e non è ancora arrivata a una conclusione: anche se permane la necessità di tenere alta la guardia, giorno per giorno tuttavia si conferma sicuramente la tendenza al miglioramento della situazione generale, anche e soprattutto grazie all'efficacia delle misure di contrasto adottate e ai progressi di una campagna vaccinale senza precedenti. Sebbene la comunità scientifica sia concorde nell'indicare nei vaccini la strada giusta per uscire da una pandemia che continua a far paura, non mancano dubbi e timori legati pure alla stessa vaccinazione. A tale riguardo spesso le discussioni hanno dato vita e continuano a generare anche aspre polemiche, sia per questioni mediche e di salute, ma anche per la difficile prospettiva da cui inquadrare le norme legate all'obbligo di vaccini o tamponi per numerose attività quotidiane dei cittadini. Tra le questioni spesso sollevate c'anche quella del rispetto della Privacy, ossia il fatto che richiedere il Green Pass sia un atto contrario all'obbligo di garantire la riservatezza dei dati sensibili di ogni cittadino: il 17 settembre scorso, però, si è pronunciato sull'argomento il Consiglio di Stato che, attraverso l'Ordinanza n. 5130/2021, ha sottolineato come il Green Pass non vada a violare la privacy e non è in alcun modo in contrapposizione alla disciplina di marca europea relativa alla protezione dei dati sanitari; inoltre, nel medesimo intervento, si ricorda come debba ritenersi prevalente l'interesse pubblico, e ciò vale anche riguardo alla considerazione che l'attuazione delle misure individuate, tra cui appunto la certificazione verde, ha fra i suoi obiettivi anche la progressiva ripresa di tutte le attività di carattere sociale ed economico.