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04/10/2021 - CATASTO, RIFORMA IN AGENDA

La ripresa economica del Paese dovrà per forza di cose passare da alcuni step fondamentali: rispetto al passato esiste la possibilità di poter contare su determinate, specifiche risorse (ad esempio le somme relative al Piano Nazionale di Riprese e Resilienza) e ci si trova in una situazione molto delicata, poiché nella fase post Covid-19 non ci si può davvero permettere che rivalità politiche e ostracismi di qualsiasi natura frenino o addirittura paralizzino le attività che hanno come obiettivo quello di dare la spinta alla ripresa. E tra gli step fondamentali da affrontare al più presto un posto di rilievo spetta senza ombra di dubbio alle riforme di cui l'Italia ha bisogno con grande urgenza e che in realtà forse avrebbero dovuto avere luogo da anni; ad ogni modo, dalla Giustizia alla Pubblica Amministrazione, senza dimenticare quella cruciale del Fisco, alcuni settori nevralgici del Paese devono cambiare marcia attraverso cambiamenti profondi che non possono più essere rimandati. Nella stagione delle riforme, destinata a cambiare volto al Paese che cerca di ripartire, ci sarà spazio anche per quella del Catasto: si tratta di un argomento parecchio delicato che da molto tempo serpeggiava fra i banchi della politica senza mai tramutarsi in intervento concreto e che adesso invece si è ritagliato uno spazio di primo piano nell'agenda del Governo. Partendo come una sorta di ricognizione di stampo informativo e statistico per avere finalmente un quadro chiaro della situazione, la riforma catastale vivrà quindi questo primo momento come una sorta di premessa indispensabile per far venire alla luce in maniera precisa una realtà che si sa già caratterizzata da vendite molto disomogenee sull'intero territorio nazionale; seguirà poi il secondo momento, quello in cui si concretizzeranno gli interventi e che sarà affidato ai decreti delegati. In attesa che prendano corpo dettagli più approfonditi in merito, arriva subito a scanso di equivoci un chiarimento molto importante che, con ogni probabilità, potrebbe fare la differenza e accelerare il processo di riforma: la revisione delle rendite non avrà come conseguenza l'aumento della pressione fiscale a danno dei proprietari e inoltre la prima casa rimarrà esentasse. Riguardo ai tempi di realizzazione, i ritardi della riforma del Catasto non sono dovuti a dubbi circa la sua realizzazione, ma semlicemente a un'agenda politica particolarmente affollata.