06/10/2021 - UE, ELUSIONE FISCALE PROBLEMA INTERNO
La lotta contro i reati di natura fiscale è ormai da diversi anni una delle priorità per numerosissimi Stati, come testimoniano anche i sempre più stretti rapporti di collaborazione fra i vari Governi per ottenere risultati sempre più importanti nel contrastare fenomeni quali l'evasione e l'elusione fiscale, che sottraggono ogni anno cifre davvero considerevoli dalle casse pubbliche: in tal senso, va segnalato il grande impegno profuso dall'UE in questa complicata missione. In virtù di quanto detto e del trend descritto, continua a destare parecchio stupore il persistere di dati preoccupanti riguardo i casi di elusione fiscale che avvengono entro le "mura" di casa per quel che riguarda l'Unione Europea, come se dalle parti di Bruxelles non si riuscisse a debellare questo dannoso modo di fare che penalizza in maniera anche pesante alcuni Paesi, cosa resa possibile dalla presenza di autentici paradisi fiscali nell'area Europea. Il tema è particolarmente spinoso e rischia di creare una vera spaccatura in seno all'Unione, con alcuni Stati che lamentano pesanti perdite a causa di forti somme spostate verso altri Paesi, colpevoli di concorrenza fiscale sleale; e tra coloro che fanno sentire la propria voce perchè danneggiati dalla situazione c'è anche l'Italia. Secondo le stime presentate dal nostro Paese, infatti, l'ammanco sarebbe particolarmente doloroso per le casse pubbliche, con circa 27 miliardi di euro realizzati dalle multinazionali all'interno dei nostri confini e spostati poi verso tali paradisi fiscali; ancora più gravi le perdite per altri Paesi, come ad esempio la Francia, che lamenta una fuga di circa 40 miliardi di euro, e la Germania, con ben 71 miliardi di euro sottratti alla tassazione nazionale. In questa situazione alquanto delicata emergono anche i nomi degli Stati che beneficiano di regole che di conseguenza non sembrano adeguatamente rigide e chiare: si tratta di Belgio, Cipro, Irlanda, Lussemburgo, Malta e Olanda. Dopo che a luglio, nel G20 tenuto a Venezia,si è raggiunto un accordo di massima di grandissima importanza riguardo all'imposizione di una global minimum tax del 15%, evento che ha scardinato la normalità fatta di regole agilemtne aggirate dai colossi imprenditoriali a danno delle economie nazionali, adesso si spinge in direzione di interventi e norme capaci di garantire il rispetto delle regole e della concorrenza leale a livello fiscale all'interno dell'Unione Europea.